25 novembre 2018 - 21:36

Migranti, gli Usa chiudono il confine tra Tijuana e San Diego

La decisione dell’amministrazione Trump dopo che centinaia di migranti hanno cercato di prendere l’assalto e forzare l’ingresso negli Stati Uniti. La polizia lancia gas lacrimogeni

di Giuseppe Sarcina

Migranti, gli Usa chiudono il confine tra Tijuana e San Diego
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Scontri alla frontiera di Tijuana. Circa 500 migranti hanno provato a fare breccia nel filo spinato sul confine: la polizia americana ha subito reagito lanciando lacrimogeni e chiudendo alcuni valichi di confine. Sono seguiti momenti di panico e grande confusione. Il tentativo di sfondamento è cominciato domenica mattina. A ridosso delle barriere sono accampati da giorni circa 5 mila persone: è una parte consistente della carovana partita dall’Honduras che ha attraversato il Messico a piedi o con passaggi su camion e bus. Dall’altra parte sono schierati circa 9 mila soldati americani, inviati prima delle elezioni di midterm da Donald Trump con compiti di sostegno alla Border Patrol. Ieri mattina un gruppo di profughi ha spezzato la situazione di stallo. L’occasione è stata una manifestazione pacifica organizzata sulla strada tra Tijuana e San Diego. A un certo punto uno spezzone del corteo ha puntato direttamente verso le protezioni metalliche, riuscendo a trovare un varco. «Alcuni migranti hanno cercato di entrare in modo violento nel territorio americano», ha detto il ministro messicano dell’Interno, Alfonso Navarrete, aggiungendo: « Una volta identificati, i responsabili del tentativo di ingresso in territorio statunitense saranno presi in consegna dall’Istituto nazionale delle migrazioni e rimpatriati».

In realtà, stando alle testimonianze diffuse dalle agenzie di stampa internazionali, le forze dell’ordine messicane sono rimaste a guardare. Dall’altra parte, invece, la reazione è stata durissima, respingendo, sembra, «tutti gli intrusi». Le autorità degli Stati Uniti hanno subito interrotto il traffico regolare tra le due dogane, fermando pedoni e autoveicoli. Per il resto della giornata gli elicotteri del Pentagono hanno sorvolato la zona a bassa quota. La tensione ora è al massimo. Trump ha più volte minacciato di sigillare completamente tutta la linea che separa gli Usa dal Messico. Nello stesso tempo, però, il Segretario di Stato Mike Pompeo, aveva fatto sapere di aver avviato «la ricerca di soluzioni condivise» con lo staff del neo eletto presidente Andres Manuel Lopez Obrador, che assumerà le funzioni il prossimo primo dicembre.

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