25 settembre 2018 - 16:49

Trump all’Onu: «Ho fatto più di ogni altro governo». E l’Assemblea ride | Commento: I tre messaggi-chiave

Il presidente degli Stati Uniti ha aperto il suo intervento all’Assemblea generale dichiarando: «La mia amministrazione ha ottenuto più di ogni altra amministrazione nella storia». Un’affermazione che ha portato l’Assemblea a una fragorosa risata

di Silvia Morosi

(Afp) (Afp)
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È stato accolto da una risata della platea l’intervento del presidente Usa Donald Trump dal podio della 73esima Assemblea generale dell’Onu a New York. «Oggi sono qui per condividere il progresso straordinario che abbiamo fatto. In meno di due anni la mia amministrazione ha raggiunto più di quasi nessun’altra amministrazione nella storia del nostro Paese», ha esordito l’ex tycoon che, arrivato in ritardo di dieci minuti, ha visto slittare il suo intervento. «Non mi aspettavo questa reazione», ha aggiunto, seguito da una risata ancora più forte. «Gli Usa sono più forti, più sicuri e più ricchi di quando io ho cominciato il mandato». E proprio dal palco del Palazzo di Vetro ha lanciato la provocazione: «Gli Stati Uniti non la finanzieranno per oltre il 25 per cento», ha detto il presidente, aggiungendo inoltre che saranno sostenuti economicamente solo i Paesi «amici e che rispettano gli Usa». Un intervento durato oltre 40 minuti, che non ha ricevuto neanche un applauso. Solo uno, breve e gelido, al termine del suo discorso.

«Non tolleriamo le pratiche scorrette della Cina»

Centrale il passaggio di Trump sulla sovranità di ciascun Paese. «Noi rigettiamo la dottrina del globalismo», ha detto il presidente, «l’America sceglierà sempre l’indipendenza e la cooperazione piuttosto che il controllo e la dominazione» e per questo «vi chiediamo di rispettare la nostra sovranità». Ed ancora: l’immigrazione illegale «alimenta criminalità, violenza e povertà», ha proseguito. L’economia americana «sta esplodendo, come mai prima», ha chiarito, aggiungendo che «la Borsa è a un massimo storico e la disoccupazione al minimo storico da 15 anni». Certo, gli Stati Uniti «non tollerano le distorsioni di mercato e le pratiche commerciali della Cina», ricordando l’entrata in vigore lunedì di dazi del 10 per cento — destinati a salire al 25 per cento da gennaio — su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi e tornando a denunciare gli squilibri sul fronte dei rapporti commerciali degli Usa con gli altri Paesi, quelli che hanno innescato l’ondata di dazi alla base della politica protezionista della Casa Bianca.

«Ringrazio Kim per il suo coraggio»

Gli Stati Uniti «sono pronti a imporre nuove sanzioni sull’Iran che deve rimanere isolato fino a che continuerà a sostenere il terrorismo e finchè le sue aggressioni continueranno», ha detto ancora Trump chiedendo a tutti i Paesi di isolare Teheran. «I leader iraniani continuano a seminare caos, morte e distruzione», ha proseguito, tornando ad attaccare l’accordo sul programma nucleare di Teheran da cui gli Usa si sono ritirati in forte polemica con l’Europa. «Ringrazio Kim per il suo coraggio», ha poi detto Trump ringraziando anche il premier giapponese, il presidente sudcoreano e il leader cinese Xi Jinping per i progressi fatti. Un anno fa dal palco dell’Onu Trump aveva definito Ki «piccolo uomo razzo» e aveva minacciato di distruggere la Corea del Nord. «Abbiamo fatto progressi con la Corea del Nord ma le sanzioni restano fino alla denuclearizzazione», ha affermato ancora Trump. Il ringraziamento a Kim arriva dopo che lo scorso anno il presidente americano aveva definito il leader nordcoreano “Rocket Man”. «Gli Stati Uniti risponderanno se il regime di Assad userà le armi chimiche», ha concluso.

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