30 settembre 2018 - 10:41

«Impiccate i bambini bianchi», a processo il rapper Nick Conrad

La videoclip rimossa da Youtube per «incitamento all’odio razziale». Lui si difende: «Non sono razzista». Salvini: «Roba da matti»

di Giuseppe Gaetano

«Impiccate i bambini bianchi», a processo il rapper Nick Conrad
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«Entrate negli asili nido e uccidete i bebè bianchi. Acchiappateli e poi impiccate i loro genitori». Il rapper parigino Nick Conrad sarebbe rimasto probabilmente per sempre un (poco) emerito sconosciuto nel panorama musicale se non gli fosse balenata in mente l’intuizione di scrivere un testo così atroce. «Je rentre dans des crèches, je tue des bébés blancs, Attrapez-les vite et pendez leurs parents» recita il verso in lingua originale, contenuto nel suo ultimo brano "Pendez les blancs", "Impiccate i bianchi" appunto. La canzone contempla anche un coro: «Appendeteli tutti, appendete i bianchi. Nessuna pietà, muoiano tutti insieme, dai l'esempio, torturali in gruppo» intona l'allegro ritornello. Conrad è stato interrogato dai giudici sabato e rimesso in libertà, in vista del processo per istigazione all’odio razziale che comincerà il prossimo 9 gennaio, in cui rischia fino a 5 anni di carcere e 45mila euro di multa. Il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, ha chiesto e ottenuto di rimuovere da tutto il web la videoclip in cui si vede, o meglio si vedeva, un uomo bianco raggiunto da una pallottola alla schiena e impiccato con il sinistro avvertimento «questo è solo l'inizio». Intervistato da RTL, il musicista assicura che il testo non voleva in alcun modo incitare alla violenza e di «non essere razzista». Figuriamoci se lo fosse stato: c’è da chiedersi cos’altro bisogna scrivere per meritarsi certe accuse.

«Impiccate i bambini bianchi», a processo il rapper Nick Conrad

Conrad non ha mai fatto mistero del suo "orgoglio nero" e della sua battaglia per i diritti della comunità "black", vissuti però in contrapposizione con quelli del resto della popolazione, come se gli uni dovessero necessariamente escludere gli altri. Ma da qui a incitare alla strage ce ne passa. Oltre alla Rete, contro di lui si è scagliata anche la Licra, la Lega contro il razzismo e l’antisemitismo: «La libertà di creazione artistica - avverte l’organismo - non equivale alla libertà di incitare all’impiccagione dei bianchi per il colore della loro pelle». La vicenda ha varcato i confini transalpini. In Gran Bretagna un altro Nick Conrad, uno sfortunato presentatore della Bbc omonimo del rapper, è stato oggetto di «minacce di morte» sui social network, a causa di un clamoroso scambio di persona. L'eco delle parole è giunta anche in Italia, alle orecchie di Matteo Salvini: «Roba da matti - twitta il ministro dell’Interno -. Dicono che è libertà culturale, a me pare solo una schifezza».

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