3 aprile 2019 - 21:48

L’allarme della Nato a 70 anni: «I russi sempre piu minacciosi»

Nuovi «avvertimenti» all’Italia sulla Cina. Ma Moavero rassicura Bolton

di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

L’allarme della Nato a 70 anni: «I russi sempre piu minacciosi»
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Ieri l’Unione Sovietica, oggi la Russia. La Nato celebra a Washington il 70° compleanno in compagnia dell’avversario di sempre. Ieri mattina il Segretario dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg ha riassunto quali siano le minacce che arrivano da Mosca nel discorso tenuto davanti al Congresso americano: «I russi stanno rafforzando la loro capacità militare; insidiano i Paesi vicini; usano il gas nervino e organizzano cyber attack». Il Dipartimento di Stato e il Pentagono completano l’elenco, mettendoci dentro l’influenza in Siria e il sostegno sempre più convinto allo screditato presidente del Venezuela, Nicolàs Maduro.

Nel vertice dei 29 ministri degli Esteri che comincia oggi dovrebbe essere presa una decisione operativa: «Un pacchetto di misure deterrenti» da attuare nel Mar Nero. In particolare verrà intensificata la sorveglianza per consentire il passaggio delle navi ucraine nello Stretto di Kerch, dove nel novembre scorso la flotta russa catturò tre unità della marina di Kiev.

La decisione è il risultato di un aggiustamento geo-strategico: gli americani e gli alleati europei sono convinti che Vladimir Putin stia moltiplicando i fronti d’attacco per seminare confusione nel campo occidentale. Al quadrante nord, il mar Baltico, quindi, ora si aggiunge il fianco sud-est, la regione del Mar Nero.

Anche l’Italia è tra i Paesi più esposti. Ieri Garret Marquis, portavoce del Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, ha dichiarato all’Ansa: «Gli Stati Uniti contano sull’Italia che considerano uno degli alleati più forti. Manteniamo comunicazioni aperte con un ampio spettro di attori nel governo italiano. Noi vediamo che la Russia sta conducendo incursioni nel paesaggio politico italiano e incoraggiamo fortemente Roma a prendere seriamente queste attività».

Il tema del rapporto tra Roma e Mosca è stato al centro dei colloqui che il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha avuto proprio con Bolton oltre che con il consigliere della Casa Bianca, Jared Kushner. Si è parlato anche della Via della Seta, l’accordo tra Italia e Cina. E qui il portavoce di Bolton conferma all’Ansa i dubbi già espressi: «Stiamo ammonendo molti Paesi...Ma l’Italia rappresenta una preoccupazione speciale perché è un alleato forte e un membro del G7....La Cina pare credere che l’Italia sia economicamente vulnerabile o politicamente manipolabile».

Moavero, parlando con i giornalisti, ha offerto un’altra chiave di lettura: «Il rapporto con Bolton è molto buono e il colloquio è servito per dissipare gli equivoci. Ho spiegato che con la Cina abbiamo fatto solo un accordo commerciale. In fondo siamo solo il quarto partner economico di Pechino. Inoltre siamo consapevoli dei rischi sugli investimenti nelle telecomunicazioni e le nostre norme sulla “Golden Power” ci consentono di predisporre difese tra le più munite in Europa».

Quanto alla Russia, Moavero ha detto che il governo italiano condivide le preoccupazioni degli alleati, anche se «le sanzioni che abbiamo applicato a Mosca devono essere viste non come un fine, ma uno strumento per ripristinare la legalità internazionale che la Russia ha violato con la cosiddetta annessione della Crimea».

Oggi il ministro porterà sul tavolo Nato le questioni che toccano il Mediterraneo: Libia, la lotta al terrorismo, la stabilizzazione del Medio Oriente.

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