29 aprile 2019 - 14:06

Pepsi fa causa a tredici contadini indiani per una patata brevettata

La multinazionale chiede un risarcimento milionario: 125mila euro ciascuno per violazione di copyright «agricolo»

di Antonella De Gregorio

Pepsi fa causa a tredici contadini indiani per una patata brevettata
shadow

Davide contro Golia: PepsiCo ha citato in giudizio tredici contadini dello stato indiano del Gujarat, «rei» di aver coltivato senza autorizzazione una varietà di patate che la multinazionale ha registrato e un’altra di cui detiene i diritti esclusivi, che sarebbero utilizzate per fabbricare le patatine imbustate con marchio «Lay’s».

L’udienza

Il caso ha suscitato sdegno da parte degli agricoltori e della popolazione locale. PepsiCo, che inizialmente chiedeva a ciascuno degli imputati 150mila dollari di risarcimento, avrebbe poi proposto - nel corso dell’udienza che si è svolta presso il tribunale commerciale di Ahmedabad, la capitale del Gujarat - che il rimborso venisse convertito in una dichiarazione firmata in cui i contadini riconoscono che la proprietà dei diritti delle loro patate è della multinazionale e che tutto il prossimo raccolto verrà consegnato all’azienda. I magistrati non hanno ancora preso decisioni e hanno rinviato l’udienza al 12 giugno

La proposta di mediazione

Il ruolo delle aziende straniere nella produzione e nella vendita di cibo in India è un tema molto dibattuto, in particolare per quanto riguarda le colture geneticamente modificate (GM). La difesa degli agricoltori, l’avvocato Anand Yagnik, non ha accettato immediatamente la proposta di mediazione, anche perché c’è una forte mobilitazione di attivisti che chiedono che lo Stato si schieri a fianco dei contadini per sostenere la loro piena innocenza e salvare i raccolti: «È un tema di sovranità nazionale e alimentare», sostengono.

In India

PepsiCo, dal canto suo, ritiene che i contadini che hanno rubato le papate della varietà FC5 - che hanno un contenuto di umidità inferiore e sono state importate dalla multinazionale in India più di cent’anni fa - per coltivarle in autonomia, hanno leso gli interessi dei lavoratori che, sotto contratto, ricevono i semi dalla multinazionale a cui poi rivendono le patate per gli snack Lay. «PepsiCo è il più grande acquirente di patate in India e tra le prime aziende a lavorare con migliaia di agricoltori locali per coltivare una specifica varietà protetta», si legge in una nota dell’azienda. Un portavoce ha aggiunto che la società è stata costretta a intraprendere azioni legali di questo tipo come «ultima risorsa» ed è «profondamente impegnata a risolvere la questione».

Siccità

Nel mirino degli attivisti indiani PepsiCo era già finita nel 2017, quando fu oggetto (insieme a Coca Cola) di un boicottaggio, nello stato indiano del Tamil Nadu, colpito da siccità: le due multinazionali erano accusate di utilizzare troppa acqua per coltivare la canna da zucchero necessaria per produrre le loro bibite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT