6 febbraio 2019 - 21:37

«Papa Francesco, diventa vegano». L’appello di Genesis, 12 anni, diventa un caso

La giovane attivista ha offerto un milione: «Faccia quaresima solo con alimenti vegetali». Il direttore del Consorzio Tutela Grana Padano: «Indignato»

di Alessandra Muglia

«Papa Francesco, diventa vegano». L’appello di Genesis, 12 anni,  diventa un caso
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Genesis è abituata a puntare in alto. A sette anni era già su un palco, relatrice al summit mondiale dei vegani a Las Vegas, in piedi sopra una valigia usata a mo’ di pedana per guadagnare i centimetri necessari ad arrivare al microfono sul podio, e riuscire a spiegare come salvare il mondo cambiando alimentazione. «Ho parlato davanti a un pubblico di 500 persone, tra loro c’era pure Philip Wollen», l’ex vicepresidente di Citibank, racconta su Instagram questa ragazzina latina della California, il viso paffuto da bambina incorniciato da una criniera leonina e l’aplomb da visionaria navigata. Nello stesso post una seconda foto la ritrae, 5 anni dopo, mentre interviene a un altro evento pubblico: sempre in piedi, questa volta sopra a una cassetta di legno come rialzo per raggiungere il microfono. «Un giorno non avrò più bisogno di stare su una pedana ma continuerò a “alzarmi” per difendere quello in cui credo» promette. Nel frattempo Genesis, ora dodicenne, alza il suo sguardo fino a Francesco, il Papa ambientalista, e gli dedica una lettera per convincerlo a fare una «quaresima vegana». In nome di principi condivisi — cita espressamente l’enciclica «Laudato si’» — ma anche con un’offerta decisamente insolita: un milione di dollari da destinare a una causa benefica a scelta di sua Santità, come ricompensa per la sua adesione.

La missiva fa parte di un campagna condotta in 15 Paesi dall’organizzazione «Million Dollar Vegan» per contrastare il cambiamento climatico riducendo il consumo di carne e latticini. Apparso in Italia sul Corriere, il testo è accompagnato da una foto che ritrae la ragazzina con lo sguardo rivolto verso l’alto come a guardare negli occhi il suo destinatario, vestita in jeans e maglietta bianca, con stampato lo slogan «Fight climate change with diet change». Una campagna sostenuta da celebrità come Paul McCartney, Moby, Brigitte Bardot e finanziata dalla Blue Horizon International Foundation, braccio caritatevole della Blue Horizon Corporation, che investe in società che producono alimenti di origine vegetale con l’obiettivo di «accelerare la rimozione degli animali dalla catena alimentare globale».

La campagna di Genesis non ha sortito finora (e forse mai sortirà )alcuna reazione dalla Santa Sede ma si è già attirata gli strali del Consorzio Tutela Grana Padano: «Da cristiano — si è risentito il direttore generale Stefano Berni — sono rimasto indignato, anzi sconvolto davanti a questa proposta per far sì che il Papa diventi testimonial commerciale dei prodotti vegani, stabilendo oltretutto anche un valore di questa testimonianza».

Una battaglia commerciale fa da sfondo alla battaglia culturale portata avanti da Genesis fin da quando era piccola. Racconta lei che a 6 anni, quando scoprì da dove arrivavano le sue amate crocchette di pollo, decise che non avrebbe più mangiato carne. Un anno dopo, la nuova tappa: «Mentre allattava la mia sorellina, le chiesi conto del latte che bevevo». Quando Genesis realizzò che era stato tolto a mucche che l’avrebbero usato per sfamare i vitellini, smise di consumarlo.

Il suo primo campo di battaglia è stato la famiglia, dice lei: mamma e papà alla fine hanno seguito il suo esempio e carne, pesce, uova e latticini sono scomparsi da casa Butler, a Long Beach in California. Storia simile a quella di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che con i suoi scioperi scolastici contro i cambiamenti climatici davanti al Parlamento di Stoccolma è stata di ispirazione prima per i suoi genitori e poi per decine di migliaia di studenti, anche in Italia.

Quanto le pressioni di famiglie e adulti incidano in realtà sul fenomeno dei baby ambientalisti è un dibattito aperto. Nel caso di Genesis, la persona più giovane mai salita su un palco di una conferenza TEDx, una fonte di ispirazione è stato un lontano parente, il celebre attivista César Chávez, prozio della madre. Lo dice lei stessa nel documentario «César Chávez: Respect For All» uscito l’anno scorso che racconta il viaggio della famiglia Butler — con mamma, papà, due fratelli e una sorella — a Delano, sempre in California, dove il loro illustre parente di origine messicana iniziò la sua battaglia e dove vivono ancora il figlio e altri compagni di lotta. La si vede mentre prepara la valigia: sopra i vestiti mette anche un orsacchiotto di stoffa. Vegano anche lui?

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