10 febbraio 2019 - 08:49

Siria, ultima battaglia contro l’Isis

L’attacco dopo dieci giorni dall’evacuazione di 20 mila civili da Baghouz, al confine con l’Iraq. Le forze curdo siriane: «La caduta è questione di ore»

di Marta Serafini

Siria, ultima battaglia contro l’Isis
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L’ultimo bastione dell’Isis si chiama Baghouz e si trova al confine tra Siria e Iraq. Le forze democratiche siriane appoggiate dagli Stati Uniti hanno annunciato che è iniziata la «battaglia finale» per scacciare il gruppo dello Stato islamico dall’ultimo pezzo di territorio che controlla in Siria orientale.

Sostenuta dagli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro l’IS, l’alleanza arabo-curda negli ultimi mesi ha messo all’angolo i jihadisti in un’ultima zona di territorio nella provincia orientale di Deir Ezzor. Dopo una pausa di più di una settimana per consentire ai civili di fuggire, l’SDF ha annunciato la fase finale dell’operazione. «Dopo dieci giorni di evacuazione di oltre 20.000 civili l’attacco è stato lanciato stasera per sterminare gli ultimi resti dell’organizzazione». Il portavoce della SDF Mustafa Bali ha dichiarato che «la battaglia è iniziata». «Questa battaglia sarà chiusa nei prossimi giorni», ha detto.

Durante la sua massima estensione nel 2014 Isis ha controllato un’area grande quanto la Gran Bretagna e ha tenuto sotto scacco oltre 7 milioni di persone. In dicembre il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il ritiro delle truppe dalla Siria (circa 2000 uomini) e mercoledì ha anticipato la possibilità che entro la fine della settimana l’Isis possa essere dichiarato sconfitto definitivamente. Secondo le Nazioni Unite i miliziani dell’Isis tra Iraq e Siria oscillano tra le 14 mila e le 18 mila unità, inclusi 3 mila stranieri.

Rimane ancora incertezza sulla sorte degli ostaggi. Nei giorni scorsi le autorità britanniche hanno dichiarato come non escludano la possibilità che il giornalista John Cantlie possa essere ancora vivo mentre il Times ha ipotizzato che l’Isis stia trattando la resa e la consegna degli ostaggi tra cui anche Padre Dall’Oglio. Ma si tratta di un’ipotesi che non ha trovato conferme ufficiali. E ancora incertezza resta sulla sorte del leader del Califfato, Abu Bakr Al Baghdadi. Secondo il Guardian sarebbe sopravvissuto il mese scorso ad un tentativo di ucciderlo, in un villaggio al confine tra la Siria e l’Iraq.

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