6 gennaio 2019 - 17:54

Thailandia, 18enne saudita in fuga dalla famiglia trattenuta in aeroporto: «Rischio la vita»

Rafah Mohammed Al-Qunun ha raccontato alla Bbc di aver rinunciato all’Islam e di temere di essere uccisa. Era diretta in Australia. Il capo della polizia per l’immigrazione: non sarà rimpatriata contro la sua volontà ed è sotto protezione dell’Onu

di Redazione OnlineS. Morosi

Thailandia, 18enne saudita in fuga dalla famiglia trattenuta in aeroporto: «Rischio la vita»
shadow

Una ragazza di 18 anni saudita è stata fermata all’aeroporto di Bangkok, in Thailandia, mentre cercava di fuggire dalla sua famiglia con un volo per l’Australia. Rafah Mohammed Al-Qunun, questo il nome della donna, «vuole chiedere asilo e teme di essere uccisa se fosse costretta a tornare a Riad», ha scritto su Twitter Phil Robertson, vice direttore per l’Asia di Human Rights Watch, sollecitando l’intervento dell’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati. In ogni caso, la 18enne saudita «non sarà rimpatriata contro la sua volontà», ha dichiarato il capo della polizia per l’immigrazione thailandese, Surachate Hakparn, aggiungendo che oggi la ragazza ha incontrato i funzionari dell’Unhcr, l’ufficio rifugiati dell’Onu, che le hanno garantito la loro protezione.

La 18enne saudita Rahaf Mohammed al-Qunun, in fuga dalla sua famiglia e bloccata all’aeroporto di Bangkok, «non sarà rimpatriata contro la sua volontà». Lo ha reso dichiarato il capo della polizia per l’immigrazione thailandese, Surachate Hakparn, aggiungendo che la ragazza oggi «potrà incontrare i funzionari dell’ufficio rifugiati dell’Onu» (Unhcr).

È stata la stessa ragazza, barricata nella camera di un hotel, a rivelare la sua identità su Twitter: «Non ho niente da perdere», ha riferito lei stessa alla Bbc. Ha, poi, aggiunto, di essere relegata in un hotel nell’area di transito dell’aeroporto, preoccupata di essere uccisa dai suoi stessi familiari se dovesse tornare «a casa»: «Ho condiviso la mia storia e le mie foto sui social, mio padre è furibondo», si legge sulla Bbc.

Rafah ha raccontato di essersi messa in viaggio con i genitori in Kuwait, e di essere poi scappata con un volo diretto a Bangkok. Ha spiegato alla Bbc di aver «rinunciato all’Islam e di temere di essere uccisa dalla sua famiglia se rimpatriata in Arabia Saudita». La ragazza sostiene di avere un visto australiano: quello in Thailandia doveva solo essere uno scalo, ma quando è arrivata all’aeroporto di Bangkok il suo passaporto è stato sequestrato da un diplomatico saudita. La polizia thailandese dice la giovane era in fuga dal marito e che non aveva visto di ingresso per la Thailandia. Le autorità thailandesi hanno detto a Rafah che sarà riportata in Kuwait. Il caso ricorda quanto avvenne nell’aprile 2017 a un'altra donna saudita, la 24enne Dina Ali Lasloom, in transito per l’Australia, fermata nelle Filippine e costretta con la forza al rimpatrio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT