7 gennaio 2019 - 13:06

Migranti, la linea di Salvini: la soluzione sono i corridoi umanitari via aereo

Il ministro dell’Interno: nessuna polemica con Conte, ma no arrivi via mare. Bruxelles: «Stiamo consumando i telefoni per trovare una soluzione». La Sea Watch 3 intanto è ancora al largo di Malta dopo 17 giorni in mare

di Redazione Esteri

Migranti, la linea di Salvini:  la soluzione sono i corridoi umanitari via aereo
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Ancora niente di fatto per lo sbarco dei 32 migranti a bordo della Sea Watch. Ma proseguono gli sforzi diplomatici per trovare una soluzione, mentre la nave della ong tedesca è ancora al largo di Malta dopo 17 giorni dal salvataggio di fronte alle coste libiche. (qui la ricostruzione dei passaggi secondo Sea Watch e qui il reportage dalla nave ).

«Stiamo consumando i telefoni. Ci sono stati intensi contatti anche durante il fine settimana per trovare una soluzione in tempi veloci», ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas sulla vicenda delle navi Sea Watch e Sea Eye. E un meeting sulla questione è previsto nel pomeriggio durante la riunione degli ambasciatori dei 28. «Il commissario Avramopoulos sollecita maggiore solidarietà degli Stati membri», ha aggiunto il portavoce ribadendo gli inviti arrivati nei giorni scorsi.

D’altro canto da Berlino arriva la disponibilità ad accogliere una quota di migranti nell’ambito di un accordo europeo e arriva anche l’invito a trovare un nuovo modello per gestire gli sbarchi.«C’è bisogno di una soluzione europea duratura, affidabile e comune sul salvataggio dei migranti in mare», che non passi per singole trattative di fronte all’arrivo di ogni imbarcazione. A dirlo il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda alla conferenza stampa del governo in corso a Berlino, su quali passi avanti vi siano in Europa nella ricerca di una soluzione definitiva al fenomeno. «Questo è l’obiettivo», ha aggiunto, e a questo si lavora.

Dal Viminale si spiega che non c’è nessuna polemica tra il ministro Matteo Salvini, il presidente Giuseppe Conte e altri componenti del governo sul caso Sea Watch e Sea Eye. Il ministro dell’interno non cambia posizione e ribadisce la contrarietà a qualsiasi arrivo via mare in Italia, per bloccare una volta per tutte il traffico di esseri umani che arricchisce scafisti, mafiosi e trafficanti. La soluzione, secondo Salvini, sono i corridoi umanitari via aereo per chi scappa davvero dalla guerra, già confermati dal ministro anche per il 2019.

Da Sea Watch infine c’è «sollievo» per l’apertura di Palazzo Chigi che secondo quanto riportato dal Corriere (qui il retroscena di Marco Galluzzo), sta valutando di accogliere 15 - non più solo donne e bambini ma anche i mariti - dei 49 migranti bloccati sulle due imbarcazioni umanitarie, Sea Watch e e Sea Eye, ferme al largo delle coste maltesi in attesa di poter sbarcare i migranti salvati dal mare il 22 dicembre scorso. «Noi leggiamo questa notizia sui giornali - spiega all’Agi, Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia - se fosse confermata siamo felici di sapere che anche l’Italia si sta facendo avanti e speriamo che quindi possa essere contata tra gli stati che hanno deciso di accogliere le persone soccorse da Sea Eye e da Sea Watch, e da Malta» che comunque ha dato la possibilità alle imbarcazioni di poter sostare nelle acque di sua competenza per ripararsi dal maltempo. «Aspettiamo - è questo il punto su cui insiste - semplicemente una comunicazione a bordo che ci dia l’autorizzazione allo sbarco».

«La situazione a bordo ormai non è più sostenibile, e potrebbe degenerare da un momento all’altro. Ieri sera il capo missione a bordo della Sea Watch ha raccontato di persone depresse e disperate che iniziano a rifiutare il cibo, e l’acqua. E si teme che possano fare «atti di autolesionismo». «A bordo di SeaWatch stiamo registrando episodi di persone che rifiutano il cibo. Temiamo che il loro stato psicologico e di salute possa peggiorare sensibilmente. Non possiamo credere che tutto questo stia accadendo a poche miglia dalle coste europee», si legge in un tweet.

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