30 maggio 2019 - 01:20

Netanyahu non riesce a fare il governo: Israele torna al voto

Il leder della maggioranza non è riuscito a chiudere le trattative e ha preferito riportare il Paese in campagna elettorale

di Davide Frattini

Netanyahu non riesce a fare il governo: Israele torna al voto
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GERUSALEMME – Benjamin Netanyahu non è riuscito a chiudere le trattative per formare la coalizione, ha esaurito i 28 giorni (più l’estensione di 14) e ha preferito riportare Israele in campagna elettorale piuttosto che lasciare al presidente Reuven Rivlin la possibilità di affidare il mandato a un altro leader politico. A cinquanta giorni dal voto, i deputati hanno deciso di auto-licenziarsi, non era mai successo nella Storia del Paese che una legislatura durasse così poco, che le urne venissero aperte due volte nello stesso anno. Netanyahu ha ottenuto la maggioranza per dissolvere la Knesset grazie al sostegno dei partiti arabi, gli stessi che aveva attaccato nei mesi scorsi. L’opposizione accusa il primo ministro di aver spinto gli israeliani a nuove elezioni non necessarie solo per proteggersi. La data fissata è il 17 settembre, una ventina di giorni prima del faccia a faccia tra i legali del premier e il procuratore generale dello Stato, che a dicembre annuncerà l’incriminazione formale per corruzione. Bibi il Mago, come lo chiamano i sostenitori, non è riuscito questa volta a mettere d’accordo gli ultraortodossi e Avigdor Liberman: il buttafuori immigrato dall’ex Unione Sovietica e diventato politico si è impuntato perché l’accordo di coalizione prevedesse l’approvazione della legge per estendere il servizio militare a un numero maggiore di giovani religiosi. Adesso Netanyahu lo accusa di essersi venduto alla sinistra, invita gli elettori di destra a non votarlo. La campagna è già ricominciata.

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