20 marzo 2019 - 07:39

«Via della Seta? Il dibattito italiano è naturale, la creatura sta nascendo»

Il viceministro degli Esteri cinese Wang Chao risponde alle domande sul memorandum d’intesa. E dice che anche il 5G andrà avanti in Europa

di Guido Santevecchi

«Via della Seta? Il dibattito italiano è naturale, la creatura sta nascendo»
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Dal nostro corrispondente
PECHINO — «È naturale che ci sia un dibattito acceso in Italia sulla Belt and Road, succede sempre con le nuove creature, che poi portano benefici comuni». Così la vedono a Pechino. Xi Jinping sta per imbarcarsi sul Boeing di Air China che lo porterà domani a Roma (arrivo previsto le 19 di giovedì 21; qui l’intervento sul «Corriere della Sera»). A Pechino il viceministro Esteri cinese Wang Chao risponde sulle polemiche che hanno scosso il governo italiano per il Memorandum d’Intesa sulla Via della Seta. Non è un funzionario di secondo piano Wang Chao, è lui che a settembre ha firmato l’accordo con il Vaticano. E ha risposto alle domande della stampa internazionale, senza pretendere come si fa di solito a Pechino di riceverle preventivamente per iscritto. Un piccolo segnale di buona volontà. Le sue risposte chiariscono alcuni degli obiettivi della missione di Xi.

Il «Corriere» gli ha chiesto: viceministro Wang Chao, il governo italiano per settimane è stato scosso da un dibattito acceso sulla firma del memorandum d’intesa e i rapporti con la Cina. Come lo avete seguito da Pechino, è inconsueto uno scontro interno a un Paese che si appresta a ricevere il presidente cinese? Risposta: «La Belt and Road Initiative è una proposta sul tavolo da più di cinque anni, apre molte opportunità tra due Paesi tradizionalmente amici, serve interessi comuni e porta benefici comuni. Detto questo, apprezziamo la volontà attiva del governo italiano che porterà cooperazione pratica».

Wang cita infrastrutture, porti, macchinari, finanza, difesa del patrimonio culturale e artistico tra i settori che saranno sviluppati. «E sì, abbiamo notato che c’è dibattito, che ci sono questioni aperte, ma lo troviamo naturale, serve tempo per far crescere una nuova creatura. Durante il processo di sviluppo della cooperazione sulla Belt and Road Initiative è inevitabile che si possano incontrare incomprensioni e anche dubbi, ma i fatti parleranno sempre a voce più alta delle parole».

Nessuna risposta invece sulla novità di uno scontro politico così aperto in un Paese alla vigilia della visita del capo dello Stato cinese. O a Pechino lo avevano messo nel conto e comunque li soddisfa molto il risultato della firma del primo Paese del G7, o il fastidio è ben dissimulato.

Altre domande dalla stampa estera per il viceministro: la firma del memorandum aprirà nuove possibilità commerciali per l’Italia in Cina? Le nostre imprese avranno maggiori vantaggi rispetto a quelle di altri Paesi che non hanno firmato, come per esempio la Francia? «Alla domanda se aiuterà a promuovere il commercio italiano rispondo: assolutamente sì». Ma sorvola sulle speranze di migliori condizioni rispetto ad altri partner europei.

C’è un dossier aperto sulle telecomunicazioni, ci sono timori per la sicurezza europea. «Abbiamo già in corso da anni una cooperazione ragionevole, incoraggiamo le nostre imprese a seguire le regole e la cornice legale europea, queste imprese contribuiscono allo sviluppo. Sul tema della tecnologia 5G la Cina ha firmato un comunicato congiunto con l’Unione europea già nel 2015 e proseguirà in questo solco con l’Italia».

Il memorandum d’intesa con l’Italia sulla Via della Seta verrà reso pubblico? I termini degli accordi con i porti italiani quali saranno? «Abbiamo raggiunto accordi sulla Belt and Road Initiative con 150 Paesi, regioni e organizzazioni internazionali», conclude Wang. E siccome i termini di quei documenti non sono a disposizione del pubblico la risposta è implicita. Oltretutto, anche l’intesa Cina-Vaticano è segreta nei contenuti e l’ha firmata proprio il viceministro Wang.

Xi Jinping incontrerà il Papa a Roma? «Abbiamo ribadito che la Cina è sincera e in buona fede nel dialogo con il Vaticano. Ho firmato io il documento con la Santa Sede per la costruzione del dialogo». Ma a meno di una sorpresa Xi si terrà alla larga da Piazza San Pietro, dalle mura vaticane. forse non ha il coraggio di fare quel passo.

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