28 novembre 2018 - 11:23

Usa, i repubblicani tengono in Mississippi e allungano in Senato

Accusata di razzismo, la candidata conservatrice al Senato Cindy Hyde-Smith conferma i sondaggi e vince, rendendo più solido il vantaggio repubblicano

di Andrea Marinelli

La senatrice Cindy Hyde-Smith durante il victory party di Jackson, Mississippi (foto Reuters) La senatrice Cindy Hyde-Smith durante il victory party di Jackson, Mississippi (foto Reuters)
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I sondaggi la davano vincente nonostante una frase razzista sulle impiccagioni pubbliche, e non hanno sbagliato. Con il 54% delle preferenze, la repubblicana Cindy Hyde-Smith ha battuto al ballottaggio lo sfidante democratico e afroamericano Mike Espy ed è diventata la prima donna eletta dal Mississippi al Senato, dove era già entrata ad aprile per sostituire il dimissionario e malato Thad Cochran, eletto quarant’anni fa. Dopo essere stata nominata per nove mesi dal governatore Phil Bryant, Hyde-Smith, 59 anni, si è conquistata ora alle urne il diritto di terminare il mandato dell’anziano Cochran, che scade nel 2020. Con la sua vittoria nell’ultima contesa elettorale di quest’anno, il partito repubblicano ha reso così più solido il vantaggio alla camera alta del Congresso americano, dove potrà contare sul voto di 53 senatori contro i 47 democratici.

La sindrome da stress post traumatico dei repubblicani

In uno Stato conservatore come il Mississippi — che non elegge un democratico al Senato dal 1982 — il trionfo di Hyde-Smith pareva scontato, ma il suo percorso è stato complicato prima da un’elezione a tre che il 6 novembre non le ha permesso di ottenere il 50% dei voti, poi da quella frase pronunciata davanti a pochi sostenitori a Tupelo, e diventata virale. «Se mi invitaste a un’impiccagione pubblica sarei di certo in prima fila», aveva affermato Hyde-Smith fra le risate di alcuni dei presenti. In una terra con un difficile passato razzista e una storia di linciaggi, che detiene il record per il maggior numero di impiccagioni effettuate in uno Stato americano — fra il 1877 e il 1950 furono oltre 600 — e che ha la più alta percentuale di afroamericani d’America (il 37%) la sua affermazione non poteva però passare sotto silenzio: i democratici hanno provato a cavalcarla, investendo milioni di dollari sperando in un miracolo in Mississippi; i repubblicani, dopo la sconfitta dello scorso anno di Roy Moore in Alabama, soffrivano di una sindrome da stress post traumatico e temevano di farsi sfilare un’altra roccaforte conservatrice.

Il sostegno di Trump

In soccorso di Hyde-Smith è arrivato lunedì persino il presidente Donald Trump che, per dirla con il quotidiano Politico, ha cercato di trascinare la sua candidata oltre il traguardo. Ce l’ha fatta: man mano che dai seggi sono cominciati ad arrivare i risultati, per i repubblicani è stato chiaro che la minaccia era stata respinta. «Quella di questa notte è la vittoria dei nostri valori conservatori», ha esultato Hyde-Smith in serata, durante il victory party di Jackson. «È la vittoria di quello che a noi gente del Mississippi sta più a cuore: la nostra fede, la nostra famiglia».

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