5 maggio 2018 - 19:16

Gli studenti adottano la Costituzione

La Carta ha appena compiuto 70 anni: l’iniziativa con le scuole del Salone del Libro
Qui le riflessioni su due articoli da parte degli alunni, altre 8 su «la Lettura» in edicola

Un disegno degli alunni della Scuola elementare Arcobaleno di Padova, uno degli istituti che ha partecipato al progetto sulla Costituzione italiana Un disegno degli alunni della Scuola elementare Arcobaleno di Padova, uno degli istituti che ha partecipato al progetto sulla Costituzione italiana
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Articolo 11

L’Italia ha creato l’articolo 11 sperando di trasmettere ai cittadini l’importanza della libertà propria ed altrui e per insegnare che non serve la guerra per mettere a posto le situazioni. Pensiamo che l’idea della pace, anche se a volte sembra un’utopia, è un obiettivo che si può raggiungere: se tutte le nazioni avessero lo stesso nostro articolo nella loro Costituzione sarebbe più facile raggiungere l’obiettivo della pace; ma finché ci saranno uno o più paesi che si permetteranno di fare la guerra, la pace sembrerà solo un sogno. Per alcuni la guerra può essere positiva ed utile, ma alla fine danneggia tutti e tutto: i paesi partecipanti, i civili, l’ambiente... L’Italia prese una saggia decisione per il bene del suo e degli altri popoli: è un articolo importante perché la guerra porta molta paura e soprattutto quelli che la guerra l’hanno vissuta furono molto fieri di questo articolo e anche noi oggi. Secondo noi il migliore attacco è la difesa e l’articolo 11 spiega a pieno il carattere del nostro Paese: è sempre un’azione saggia non attaccare nessuno, ma rispondere solo in caso di assalto; in questo modo non si porta odio e i nemici si possono tenere sott’occhio. Se pensiamo alla parola guerra pensiamo a qualcosa lontano da noi, qualcosa che è difficile da immaginare poiché non la abbiamo vissuta, qualcuno ci ride sopra... Questo è un argomento serio, ma difficile da spiegare: bisogna immedesimarsi in quello che impariamo a conoscere, per capirlo, ricordarlo ed essere sempre consapevoli; per questo per noi è l’articolo più importante. L’Italia ha mostrato interesse e impegno ricordando le guerre del passato in modo che quello che capitò non riaccada mai più. L’amore e l’intelligenza sono le armi più forti che qualsiasi nazione può avere tra le mani.

Istituto comprensivo di Ceriale (Savona), scuole medie, classe III C

Articolo 21

Ognuno è libero di pensare e di esprimere il proprio pensiero, ma rispettando i sentimenti e le emozioni degli altri. In un gruppo di amici, in famiglia e nella comunità in generale, tutti devono essere liberi di vestirsi a modo loro, di professare la propria religione, di avere i propri usi e costumi, di vivere il proprio orientamento sessuale e di non essere obbligati a seguire la massa. È vero che ognuno può esprimere la propria opinione, ma non si deve arrivare al cyberbullismo, quindi rispettando sempre la privacy altrui. Il proprio parere può non essere positivo nei confronti di tutti, ma non bisogna mai ricorrere alla violenza e alla tortura, sia verbale che fisica, come dice il detto «Uccide più la lingua della spada». Anche il bullismo e la «presa in giro» (derisione) sono esempi di violenza. La libertà di pensiero include anche il diritto di essere informati su tutti i fatti che accadono ed essere consapevoli di ciò che succede nel resto del mondo, perché l’informazione è fondamentale per esercitare la propria partecipazione. Il diritto ad essere informati correttamente da giornali, telegiornali e blog sulle notizie di fatti reali e non sulle bufale e le fake news non è opzionale. Purtroppo capita spesso che l’articolo 21 non sia applicato per ciò che riguarda gli stranieri anche con cittadinanza italiana. Durante il Fascismo non c’era questa libertà e l’averla introdotta ha permesso alla società civile di crescere contrariamente a come accade in paesi come la Birmania (Myanmar) e la Corea del Nord. Questi principi potrebbero essere dimenticati e si tornasse al punto di partenza. Anche in Occidente a volte forse si è superato il limite come nel caso della satira di «Charlie Hebdo», nonostante la Costituzione francese abbia al riguardo un orientamento diverso rispetto a quella italiana. In conclusione la libertà di pensiero e di espressione è un diritto imprescindibile e fondamentale nella definizione delle leggi e per la tutela dell’identità di una nazione ma ci sono dei limiti necessari. Tali principi devono essere applicati anche nei gruppi di ragazzi per crescere come ragazzi che incarnino tali valori e siano capaci di rispettare tutti a prescindere.


Istituto comprensivo Teresa Confalonieri (Monza), classe II D

L’appuntamento

Sul tema della Costituzione il Salone apre simbolicamente i suoi lavori giovedì 10 maggio alle ore 10.30 davanti a trecento studenti («Mettiamo il carburante nella costituzione. La Costituzione? Un gioco da ragazzi», ore 10.30, Arena bookstock).

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