Il governo non durerà a lungo
e forse non per scelta di Salvini

risponde Aldo Cazzullo

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Caro Aldo,
la Lega si afferma alle Europee raddoppiando i voti rispetto allo scorso anno. Vuol dire che il potere, pur considerando la specificità delle elezioni, ha logorato i 5 Stelle, pesantemente sconfitti, e premiato Salvini, che, forte della vittoria, potrebbe, di fronte al ritiro dei grillini dalla maggioranza, giocare la carta di elezioni politiche anticipate, contrariamente alle dichiarazioni ufficiali.Una simile ipotesi è proprio da scartare?
Domenico Mattia Testa

Caro Domenico,
In effetti la domanda che tutti si fanno in queste ore è: il governo durerà? Molti rispondono di sì, perché Salvini non ha interesse a cambiare lo schema di un gioco che sta vincendo, i Cinquestelle non hanno interesse a tornare subito alle urne, e Conte pur di durare è disposto a concedere molto alla Lega vincitrice. Tutte cose vere. Il punto è che la data del voto non dipende da Salvini o dai Cinquestelle o da Conte. Dipende dal presidente della Repubblica. Il quale inevitabilmente deve tenere conto di un contesto — europeo e globale — in cui l’Italia non è sola. In Europa i sovranisti amici di Salvini sono cresciuti, ma non sono andati al potere.
L’Europa non sarà accondiscendente con l’Italia. Macron invoca la flessibilità, ma per sé, non per noi. Il nostro Paese pesa meno della Francia, non ha in questo momento un rapporto privilegiato con la Germania, non ha un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, non ha l’arma nucleare, non ha ex colonie su cui esercita un’influenza; in compenso ha un debito pubblico molto più grande.
L’alleanza tra Lega e Cinque stelle è innaturale. Non potremo permettercela molto a lungo; e questo indipendentemente dai calcoli di Salvini o Di Maio o Conte. I programmi economici sono troppo diversi. Non ci sono i soldi per fare davvero la flat tax, evitare l’aumento dell’Iva, allargare il reddito di cittadinanza. Su prescrizione, abuso d’ufficio, separazione delle carriere le distanze sono enormi. C’è lo scoglio simbolico della Tav. E ci sono mercati che preferirebbero un governo stabile di centrodestra a un accordo che appare ogni giorno più precario.
Molte cose lasciano quindi prevedere, caro Domenico, che il governo non durerà molto a lungo.

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Sono una giovane pianista, laureata al Conservatorio di Milano e poi all’Universität Mozarteum di Salisburgo, in Austria, con il massimo dei voti e la lode. Ho inoltre ricevuto il Premio di Eccellenza dal ministero austriaco come migliore laureata del Mozarteum del 2016, a seguito del quale il Corriere della Sera dell’11 novembre mi ha dedicato un articolo di una pagina. Nel 2018 ho sostenuto le prove del concorso pubblico per l’insegnamento del mio strumento nelle scuole secondarie di secondo grado in Lombardia. Purtroppo, probabilmente a causa di un errore di conversione del voto estero da parte della Commissione, il mio titolo abilitante è stato valutato zero punti e dopo trenta giorni nessuno ha risposto alla mia richiesta di rettifica, inviata tramite il mio avvocato. In questo modo, nonostante io abbia ottenuto il massimo dei voti alla prova orale del concorso, mi trovo tra gli ultimi posti della graduatoria, senza possibilità di essere assunta a breve termine. Ritengo che questa vicenda sia importante per tanti aspetti e che sia significativa per tutti i giovani talenti italiani emigrati all’estero che sperano, un giorno, di tornare a casa. Purtroppo, l’Italia non è pronta a riceverli.
Chiara Esposito, chiaesp@gmail.com

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