7 luglio 2018 - 11:51

Dall’orrore della guerra alla passerella: Adut Akech, seconda sposa nera di Chanel

Nata in un campo profughi in Kenya, la modella è stata scelta dallo stilista Karl Lagerfeld per chiudere lo show a Parigi

di Simona Marchetti

Con Karl Lagerfeld alla fine della sfilata (Getty) Con Karl Lagerfeld alla fine della sfilata (Getty)
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I primi anni della sua vita Adut Akech li ha passati in un campo profughi di Kakuma, al confine fra Kenya e Uganda, dove è nata dopo che la sua famiglia si era rifugiata per scappare dal Sudan del Sud devastato dalla guerra. Poi a sei anni la mamma l'ha portata in Australia e un decennio dopo è arrivato il primo contratto con un'agenzia di modelle e da quel momento la carriera di Adut è decollata, tanto che oggi la diciottenne sfila per le più importanti case di moda. Ma l'apoteosi è arrivata pochi giorni fa a Parigi: dopo aver infatti aperto l'ultimo Chanel Cruise Show al Gran Palais, lo stilista Karl Lagerfeld l'ha voluta per chiudere la sfilata della Couture Week, mandandola in passerella vestita da sposa e facendola così diventare la prima sposa Chanel di colore in oltre un decennio (la prima fu l'anglo-sudanese Alex Wek nel 2004), nonché la seconda in tutta la storia della celebre maison. «Non ci sono parole per esprimere cosa abbia significato per me questo momento - ha scritto Adut dopo lo show in un commosso post sul proprio account Instagram - e non posso credere di aver appena fatto la storia diventando la seconda sposa couture nera di Chanel. È stato uno dei miei più grandi successi e qualcosa di cui sono davvero orgogliosa».

Le origini

La modella non dimentica però le sue origini, come del resto confermano i tatuaggi coi nomi dei genitori che porta su entrambi gli avambracci. «Ai ragazzi e alle ragazze che mi guardano come un esempio voglio dire che non importa chi siete, da dove venite o cosa avete - continua nel messaggio - perché fintanto che avete un sogno, questo è realizzabile. L'importante è continuare a lavorare sodo e, soprattutto, non mollare mai, perché la bellezza di avere un sogno è vederlo realizzarsi». E la sua celestiale apparizione nuziale mano nella mano con Lagerfeld e il figlioccio di quest'ultimo è stata salutata via social con una valanga di commenti positivi, con molti utenti che si sono detti convinti che quanto fatto da Adut (e da Chanel) avrà un decisivo impatto sulle diversità presenti nel mondo della moda.

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