4 settembre 2018 - 12:25

Come scegliere l’abito da sposa (per evitare figuracce in chiesa)

Un parroco propone una tassa contro i vestiti troppo succinti. Ecco cinque esempi celebri da seguire nella scelta dell’abito perfetto per il sì

di Redazione Moda

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La tassa sulla scollatura

«L’abito del matrimonio deve testimoniare semplicità e buongusto, molto spesso l’abito si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza». Non usa mezze parole don Cristiano Bobbo, parroco di Oriago e Ca’ Sabbioni che ha suggerito di tassare i vestiti da sposa più appariscenti e succinti. L’idea è nata dall’esasperazione del parroco costretto a officiare sempre più matrimoni in cui la sposa dimentica «la semplicità e il buon gusto» ed ecco quindi qualche consiglio e alcuni celebri esempi di abiti in linea con la tradizione, innovativi ma che non fanno incappare in brutte figure in chiesa, a partire da quello di Grace Kelly. Indossato il 18 aprile 1956 per le nozze con il Principe Ranieri III di Monaco, è stato ideato dalla costumista Helen Rose e regalato all’attrice dalla casa di produzione Metro Goldwyn Mayer. Vestito lungo, candido, di rigore e ispirato alla tradizione, è stato pensato per azzerare i difetti della diva ma soprattutto per risultare perfetto per le inquadrature della telecamera.

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