31 luglio 2018 - 22:34

«La burocrazia?
L’abbiamo abolita»

L’annuncio dei pentastellati a Padova: eliminato anche il redditometro

di Gian Antonio Stella

Illustrazione di Beppe Giacobbe
shadow

«Abbiamo eliminato la burocrazia e il redditometro», ha spiegato il deputato grillino Alvise Maniero ad Albino Salmaso del Mattino di Padova. Alleluia! Erano decenni che aspettavamo il solenne annuncio: «Abbiamo eliminato la burocrazia». Insomma, dove fallì 98 anni fa Ivanhoe Bonomi, che nel 1921 varò i «Provvedimenti per la riforma delle Amministrazioni dello Stato, la semplificazione dei servizi e la riduzione del personale»; dove fallì Mussolini che cominciò mettendo in riga i burocrati e finì per triplicarli cercando un rapporto diretto con le «mezzemaniche», scavalcando i politici; dove fallì un fuoriclasse come Massimo Severo Giannini che cominciò a lavorare al gabinetto «riforma della pubblica amministrazione» nel luglio del 1945 uscendone dopo anni amareggiato e sconfitto, dove fallì Sabino Cassese che non riuscì a far passare manco il «codice contro il burocratese» per snellire un gergo demenziale, sono riusciti in due mesi i pentastellati. Un trionfo trionfale.

Chi ha messo il naso nel decreto, come il giuslavorista Pietro Ichino che da sempre bacchetta i travet sul burocratese (nel 2013 sfidò i colleghi senatori su una legge in esame: «È letteralmente illeggibile non solo per i milioni e milioni di cittadini chiamati ad applicarlo, ma è illeggibile anche per gli addetti ai lavori, per gli esperti di diritto del lavoro e di diritto amministrativo e per noi stessi legislatori che lo stiamo discutendo») ha scovato chicche davvero innovative. Un esempio? «Al capo IV, dopo l’articolo 12 è aggiunto il seguente: Art. 12-bis. – (Compensazione delle cartelle esattoriali in favore di imprese e professionisti titolari di crediti nei confronti della pubblica amministrazione). – 1. Le disposizioni di cui all’articolo 12, comma 7-bis, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, si applicano, con le modalità previste dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2014, anche per l’anno 2018, con riferimento ai carichi affidati agli agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2017». Tutto chiaro? No? Come no? Uffa, i soliti criticoni che ce l’hanno col governo del cambiamento... Alle prese con problemi simili Roberto Calderoli anni fa decise di bruciare, col lanciafiamme, 375.000 leggi inutili: «Ieri ho bruciato un pezzo di Palazzo: la burocrazia è andata in fumo». Sì, ciao...

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT