17 luglio 2018 - 21:58

Disabili senza aiuti,
caos totale in Sicilia

Faraone fa lo sciopero della fame, Musumeci piccato commenta: «Inutile»
Ma si è arrivati a metà luglio e c’è chi si sta rivolgendo alla magistratura

di Gian Antonio Stella

Illustrazione di Guido Rosa Illustrazione di Guido Rosa
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«Pazienzaaaaa!». Ai disabili sempre più inquieti e angosciati la Regione Siciliana ripete quotidianamente che ormai ci siamo, i soldi sono sbloccati, questione di ore, al massimo di giorni... E a Davide Faraone, l’ex sottosegretario all’Istruzione del Pd che ha una figlia autistica e da una settimana è in sciopero della fame perché vengano versati ai portatori di handicap gravissimi gli arretrati che loro spettano di diritto, Nello Musumeci ha mandato a dire, piccato, che i decreti che lui doveva firmare «sono già pronti da settimane, senza bisogno che il senatore Faraone portasse avanti una protesta inutile». Detto questo ha infilzato il Pd, che ai tempi di Rosario Crocetta era già stato tempestato da critiche per i ritardi: «Il presidente della Regione non ha bisogno di ricevere ultimatum, perché sta lavorando per risolvere le tante iatture lasciate dal partito di Faraone e dal governo che lui ha sostenuto fino all’ultimo giorno». Al che Faraone ha risposto: «Settimane? Musumeci firmi il decreto e non la butti in politica. Sto ponendo un tema di giustizia sociale e non in nome di un partito o di uno schieramento. Ho ripetuto in tutte le salse che le battaglie per i diritti degli ultimi non hanno colore politico».

Certo è che la prima metà di luglio se n’è andata ma, come denunciano Giovanni Cupidi e i promotori del comitato «siamo handicappati no cretini», non c’è un solo disabile gravissimo siciliano che abbia ricevuto i sei mesi di arretrati. C’è chi ne ha ricevuti tre, chi quattro, chi è appeso alla promessa che «ormai ci siamo». Chi ha un gruzzolo in banca magari, con fatica, può anche tenere duro per qualche mese. Ma per chi è al verde, e sono tantissimi, sei mesi sono un’eternità. E parliamo comunque di 1.500 euro al mese, pochissimo per chi dipende totalmente dagli altri, in una regione dove le strutture d’appoggio sono carenti se non inesistenti». Il guaio è che la Sicilia ha nove Asp (aziende sanitarie provinciali) più 55 distretti sanitari e, accusano i disabili, «ciascuna si muove per conto proprio in un caos totale. C’è chi ha pagato una parte, chi ha sospeso chiedendo chiarimenti, chi cerca di guadagnar tempo chiedendo autodichiarazioni di esistenza in vita». Fatto sta che, esasperato, qualcuno è già andato direttamente dal giudice. E la magistratura, come ad Agrigento, ha già iniziato a mandare alle Asp e all’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro i decreti ingiuntivi...

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