28 luglio 2018 - 20:10

In 50 al tavolo per il futuro dell’Ilva
(che perde un milione al giorno)

Maxi summit convocato da Di Maio al ministero, ma è una corsa contro il tempo

di Michelangelo Borrillo

Illustrazione di Emanuele Lamedica Illustrazione di Emanuele Lamedica
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Dal sequestro degli impianti tarantini dell’Ilva sono passati 6 anni. Circa 2.200 giorni senza una guida imprenditoriale, così come ai tempi dell’Italsider pubblica e prima dell’arrivo della famiglia Riva, in pratica estromessa dalla gestione il 26 luglio del 2012. Dall’amministrazione straordinaria del gennaio 2015 sono passati 3 anni e mezzo e dalla gara per riaffidare l’Ilva ai privati (gennaio 2016) solo dodici mesi di meno. E ormai, dal 5 giugno 2017, giorno in cui la cordata Am Investco guidata da ArcelorMittal si aggiudicò il più grande gruppo siderurgico italiano, è passato più di un anno. Con il precedente governo non bastarono, da ottobre 2017 ad aprile 2018, più di 6 mesi e 15 incontri al tavolo istituzionale del ministero dello Sviluppo economico per l’accordo definitivo che permettesse l’ingresso di ArcelorMittal in Ilva, così come previsto dal contratto, lo scorso primo luglio. Tutto rimandato al 15 settembre. Almeno. Perché nel frattempo il nuovo governo, attraverso il vicepremier Di Maio, ha deciso di avviare un procedimento amministrativo finalizzato all’eventuale annullamento in autotutela della gara. Insomma, tutto potrebbe risultare vano.

Occorrerà attendere 30 giorni per capire se la gara sarà o meno annullata. Nel mentre, Di Maio ha deciso di convocare per domani mattina, alle ore 10, un tavolo interistituzionale al Mise, il ministero per lo Sviluppo economico, con tutti i soggetti che gravitano intorno all’Ilva, in attesa di conoscere le novità migliorative rispetto al piano precedente proposte dall’investitore ArcelorMittal. Non solo i sindacati e i presidenti delle Regioni interessate, ma anche il Codacons, l’Associazione ambientalista PeaceLink e il sindaco di Crispiano, comune in provincia di Taranto più vicino alla riserva naturale del Bosco delle Pianelle che allo stabilimento siderurgico tarantino. Circa 50 invitati (in un elenco lungo 5 pagine) per un appuntamento che il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, non ha esitato a definire una «messa in scena». Teme, evidentemente, si possa perdere altro tempo. Che non è una variabile neutra: l’Ilva attuale perde 1 milione al giorno di soldi pubblici. Da qui a metà settembre sarà andato in fumo il risparmio previsto per il taglio dei vitalizi degli ex deputati.

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