la polemica
De Magistris
tra Napoli
e Betlemme
Luigi de Magistris ha fatto di una variante dell’opportunismo una disciplina strategica: la sua specializzazione è il benaltrismo internazionalista
Dicesi «benaltrismo». Nel linguaggio giornalistico, è l’atteggiamento di chi elude un problema sostenendo che ce ne sono altri, più gravi, da affrontare. In politica è prassi corrente, e sul piano nazionale l’elenco storico dei praticanti è noto e lungo. Ma sul piano locale, sembra non esserci partita. A Napoli, Luigi de Magistris ha fatto di questa variante dell’opportunismo una disciplina strategica. La sua specializzazione è il benaltrismo internazionalista, per cui, se il Comune è indebitato fino al collo, tanto per dire, l’annuncio della cittadinanza ad Abdullah Öcalan, leader dei curdi, può aiutare a spostare la polemica sull’incerto confine tra terrorismo e resistenza armata. Ma questa è solo una delle ultime del sindaco ribelle, come da autodefinizione.
L’ultima-ultima, invece, è la solidarietà a Jorit Agoch, lo street artist, napoletano d’adozione, arrestato a Betlemme per aver ritratto la giovane attivista Ahed Tamimi sul muro di separazione fra la Cisgiordania e i territori occupati da Israele. «Non può definire quella barriera il muro dell’apartheid. Si occupi dei problemi della città e lasci perdere la politica estera», ha scritto contro il sindaco la comunità ebraica napoletana. In effetti, a Napoli è una scommessa trovare un bus alle fermate o una funicolare funzionante; di vigili urbani in strada neanche a parlarne; e da qualche giorno cominciano a prendere pericolosamente fuoco anche i rifiuti «ingombranti» non smaltiti per mancanza di siti di stoccaggio. E su tutto questo è difficile che de Magistris scriva qualcosa di pregnante su Facebook. Tuttavia, oggi Ahed Tamini, arrestata quando era minorenne per aver schiaffeggiato un poliziotto israeliano, è libera dopo sette mesi di detenzione. E lo è anche per merito di Jorit, scarcerato a sua volta. Forse converrebbe prendere atto dell’efficacia delle proteste clamorose. Un murale contro de Magistris? È un’ipotesi.