11 agosto 2018 - 22:26

Il video Facebook del premier Conte: le sfide a settembre

Il presidente del Consiglio rivendica stiamo iniziando a cambiare il Paese, non vi guardiamo dall’alto in basso. Pd e FI all’attacco: una comparsata

di Monica Guerzoni

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In piedi, con le spalle alla scrivania presidenziale piena di cartelline di lavoro, dalla manovra alla pace fiscale, Giuseppe Conte ha letto il suo primo messaggio a uso e consumo dei social. Sei minuti di video propagandistico su Facebook, con la regia di Rocco Casalino e i sottotitoli in italiano, per rassicurare i cittadini sulle cose fatte nei primi due mesi di «governo del cambiamento» e rinsaldare le promesse elettorali in vista della ripresa autunnale, quando il governo dovrà affrontare «a settembre sfide cruciali per rilanciare il Paese». Istituzionale e un filo impacciato, il presidente del Consiglio conclude con un «buone e meritate vacanze» ed esordisce con una premessa zeppa di considerazioni generali, in un linguaggio che intona gli accordi di base del populismo italico. «Questo non è un governo distante che vi guarda dall’alto verso il basso», è un governo che «ascolta i bisogni dei cittadini e mette al centro i loro interessi». E ancora: «Stiamo iniziando a cambiare il Paese», o «L’Italia ha riacquistato credibilità internazionale».

Solo un accenno a flat tax e reddito di cittadinanza

Dopo lo spot sulle buone intenzioni della maggioranza, il riepilogo delle prime mosse. Politica estera: «L’Italia si è presentata a testa alta senza chiedere favori o concessioni». Migranti: «Per la prima volta anche altri Paesi europei hanno aperto i loro porti» e «gli sbarchi sono diminuiti di oltre l’85%, un fatto storico». E poi il decreto per il terremoto, il provvedimento per le spiagge, lo stop al «bavaglio» delle intercettazioni, la correzione del Codice del Terzo settore. Conte rivendica l’immissione in ruolo di quasi 58 mila tra docenti e personale amministrativo della scuola e la decisione di lasciare a terra l’Airbus di Stato («uno spreco») voluto da Matteo Renzi. Dimentica Tav, Tap, legge Fornero e polemiche sui vaccini, però annuncia «riforme fondamentali per la crescita e lo sviluppo sociale». Si parte dal Codice degli appalti e si arriva all’accelerazione del sistema della giustizia, passando per la lotta contro la povertà assoluta e una manovra economica «seria, rigorosa, coraggiosa». Flat tax e reddito di cittadinanza? Le due «rivoluzioni» annunciate che stanno più a cuore agli elettori gialloverdi si spartiscono solo un rapido accenno, senza alcun riferimento allo sforzo di mediazione che Conte dovrà fare tra le priorità della Lega e quelle del M5S. E chissà se Salvini avrà gradito che nel video il presidente abbia dedicato uno spazio privilegiato all’approvazione del decreto Di Maio sul lavoro, scegliendo «dignità» come una parola chiave.

Il ruolo di Casalino

Nell’asettico messaggio, registrato con due giorni di anticipo e seguito in diretta da appena diecimila internauti, corrono le immagini delle missioni che hanno scandito i primi sessanta giorni di Conte premier. E intanto, i social media editor reclutati da Casalino lanciano sul web solo i messaggi dei simpatizzanti. Evidente lo sforzo del premier e del suo staff nel dosare le parole e le immagini senza favorire uno dei due partiti, ma l’impressione è che il risultato del video governativo sia più in sintonia con l’elettorato M5S che con quello della Lega. Lo confermano indirettamente le critiche furenti di Forza Italia, che ironizza sull’impegno del premier a riportare la parola dignità al centro dell’azione di governo. «Arroganza e inutili spot rimangono la cifra di un governo incapace in cui la Lega faticherà a rimanere a lungo», avverte il portavoce azzurro Giorgio Mulè. Altrettanto sferzanti i commenti che i renziani del Pd affidano alla rete. «Un’imbarazzante comparsata da bravo presentatore» è il giudizio del capogruppo al Senato Andrea Marcucci, che nel video non ha trovato «una parola sull’avanzata dello spread, sul blocco della Tav, sulle farneticanti decisioni sui vaccini, sulle incongruenze del decreto disoccupazione». A Palazzo Chigi però sono soddisfatti, anche perché ieri sera alle nove le visualizzazioni erano quasi 300 mila.

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