19 agosto 2018 - 11:07

Diciotti con 177 migranti bloccata nel Mediterraneo. La Farnesina chiede l’intervento dell’Europa

Il ministro degli Esteri ha ufficialmente investito la Commessione Europea della questione della nave della Guardia costiera bloccata da 4 giorni al largo di Lampedusa

di Claudio Bozza

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Per i migranti a bordo della Diciotti «l’unica soluzione è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano. Se l’Italia vuole ancora trattare questo caso come un #salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili»: così il ministro degli Interni maltese Michael Farrugia in un tweet indirizzato ai ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli. La Guardia costiera italiana «ha intercettato i #migranti all’interno del SAR (area marittima che delimita la competenza sui salvataggi, ndr) maltese soltanto per impedirgli di entrare nelle acque italiane», aggiunge. Poche ore prima, era stato il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Toninelli ad avviare il braccio di ferro con Malta: «La nave Diciotti della Guardia Costiera dimostra che l’Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L’Ue ora si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti mostrerebbe di non avere più motivo di esistere».

La Farnesina

Intanto la Farnesina ha «ufficialmente e formalmente investito della questione» della nave Diciotti «la Commissione europea, affinché provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell’Unione Europea». Lo rende noto in un comunicato il ministero degli Esteri che sottolinea che «il governo italiano ritiene indispensabile che la Commissione assuma direttamente l’iniziativa, vocata a individuare i Paesi Ue disponibili ad accogliere le persone salvate in mare».

Nel braccio di ferro interviene anche Salvini: «O l’Europa decide seriamente di aiutare l’Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare», afferma il ministro dell’Interno.

Resta quindi ancora senza sviluppi la situazione della Diciotti, a bordo della quale ci sono 177 migranti salvati nei giorni scorsi. Infatti, non è ancora stato deciso e indicato un porto di sbarco e la nave della Guardia costiera resta ancora al largo di Lampedusa. La vicenda, che si trascina da quattro giorni, si intreccia con un nuovo braccio di ferro tra Roma e Malta. I migranti soccorsi erano all’inizio 190, ma 13 di loro, tra cui alcuni bambini e una donna che avrebbe subito violenze in Libia, sono stati trasferiti nel poliambulatorio di Lampedusa perché bisognose di cure. Tra i 177 rimasti a bordo, ci sarebbero 11 donne e alcuni minori. I bambini più piccoli sarebbero invece stati tutti trasferiti.

Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, intanto ha iniziato ad attivarsi per chiedere aiuto ai Paesi dell’Unione europea per la nave Diciotti della Guardia costiera italiana, a bordo della quel si trovano 177 migranti, e che resta al largo di Lampedusa senza indicazione da parte del Viminale su un porto verso cui dirigersi. I migranti e l’equipaggio, fanno sapere dal governo, sono in sicurezza e costantemente monitorati.

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