18 aprile 2018 - 22:07

Paolo Virzì e il blitz in casa Pd: lo farei anche con M5S ma decidono altrove

«Renzi? Umanamente capisco il suo veto». «È ridicolo pensare che si possa pagare una bolletta alla Tim per poter partecipare al processo democratico. È una fiaba, un’illusione, un imbroglio»

di Marco Gasperetti

Paolo Virzì (LaPresse)
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Allora, Paolo Virzì l’ha rinnovata la tessera del Pd?
«Fake News, mai avuta la tessera del Pd. Solo quella del Pci. Mi iscrissi nel 1989 dopo la Bolognina perché m’interessava assistere al dibattito che era in corso in quel momento».

Perché è andato al circolo Ostiense del Pd?
«Per iscrivermi a parlare e per provare a dir qualcosa».

Ed è stato durissimo col Pd…
«Ho solo discusso, fatto proposte, criticato».

Lei è contrario a un’eventuale alleanza tra Pd e M5S?
«Ma che ne so, io faccio un altro lavoro».

Sul veto di Renzi a un eventuale accordo con i grillini che ne pensa?
«Non si può che capire umanamente. Renzi ha la tentazione di dire “ve l’avevo detto che si finisce nella palude: adesso sbrigatevela voi”».

Siamo nella palude?
«Peggio, nella merda».

Lei è spesso critico con i 5 Stelle. Governano la sua città natale, Livorno.
«Su Livorno non posso dare un giudizio accurato perché manco da troppo tempo. Su quelli di Roma dico che sono una presenza invisibile. Non demonizzo il “grillismo”, ho tanti amici che l’hanno votato, spesso per rabbia, a volte per vendetta. Qualcuno ha riposto in loro la propria disperata speranza».

Che idea si è fatta sui grillini come movimento nazionale?
«Che sono un mistero, un grande enigma e sarei molto curioso di capire quale sono davvero le loro proposte oltre la propaganda, i programmi che scrivono e poi cambiano in corsa dopo il voto. E sarei curioso anche di assistere alle loro riunioni, andare nelle loro sezioni a ficcare il naso».

E perché non ci va?
«Perché le loro decisioni politiche non vengono prese all’interno di organismi osservabili e trasparenti».

Ma c’è Internet, e la democrazia diretta?
«È ridicolo pensare che si possa pagare una bolletta alla Tim per poter partecipare al processo democratico. È una fiaba, un’illusione, un imbroglio. La tecnologia oggi non consente di verificare l’identità e non esistono autorità imparziali e trasparenti che vigilino sui processi decisionali».

Se dovesse girare un film sui 5 Stelle come lo intitolerebbe?
«Non è colpa tua. Mantra della psicoterapia motivazionale, mi sembra solo una formula assolutoria e deresponsabilizzante. La colpa è sempre anche un po’ nostra».

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