21 aprile 2018 - 22:54

Governo, prossima tappa il contratto:
M5S si muove per stanare la Lega

Sicurezza, aiuti alle famiglie, im prese tra i temi. «Segnali anche dai dem». I Cinque Stelle in questo frangente sperano in «un fatto nuovo» dal Carroccio, ma sanno che la soluzione potrebbe arrivare in extremis e solo a urne chiuse in Molise

di Emanuele Buzzi

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Le trentasei ore della (possibile) svolta. Si attende uno scossone (politico) prima che intervenga il Quirinale e dia — molto probabilmente — un mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico, un mandato che potrebbe non essere limitato solo a una convergenza Movimento Cinque Stelle-Partito democratico (in ogni caso prioritario secondo lo schema), ma sondare anche un eventuale asse tra i pentastellati e il Carroccio. Un orizzonte allargato che avrebbe il vantaggio di far guadagnare altro tempo alle forze in campo e portare a «una attenta riflessione» i soggetti coinvolti.

La svolta

I Cinque Stelle in questo frangente sperano in «un fatto nuovo» dalla Lega, ma sanno che la soluzione potrebbe arrivare in extremis e solo a urne chiuse in Molise. Nonostante tutto, permane ottimismo e le parole di Di Maio a Milano al Salone del Mobile («Con Salvini possiamo fare passi importanti») suonano come una conferma del clima di fiducia. «Noi non vogliamo forzare la mano a nessuno — spiegano i pentastellati — attendiamo con rispetto che la Lega maturi le proprie scelte». Per non esasperare ulteriormente gli animi Di Maio ha preferito tenere un atteggiamento low profile: dopo la visita in fiera, ha trascorso un paio d’ore a Brera facendo capolino tra i diversi allestimenti, ma lasciando la politica in disparte: nessun commento, alcuni selfie con i (numerosi) passanti e qualche battura con i fedelissimi che lo hanno accompagnato (Vincenzo Spadafora, Stefano Buffagni, Dario Violi e Alessandra Pesce, ministro in pectore M5S all’Agricoltura).

I tempi

Proprio per poter definire una eventuale convergenza, il Movimento brucia i tempi e accelera sul contratto «alla tedesca»: doveva essere pronto per il 30 aprile ma è in queste ore in via di definizione. Si lavora alle ultime correzioni: è la carta da giocare per tentare di spostare gli equilibri. Di Maio annuncia i temi a grandi linee: «Aiuti alle famiglie con figli, misure per il lavoro dei giovani e meno giovani, più sicurezza, sburocratizzazione per rendere più facile la vita a chi fa impresa».

L’assist

Un assist per passare a una seconda fase. Parole — dalla sicurezza alle imprese — che sembrano strizzare l’occhio al Carroccio, sapendo che il risultato interno al centrodestra in Molise potrebbe essere dirimente. «Se la Lega dovesse scegliere la nostra proposta di un governo di cambiamento — dicono i pentastellati — siamo quasi certi che darebbe il la anche a una faglia di moderati». Supposizioni nell’attesa. L’unica reale certezza è che il Movimento non intende farsi mettere all’angolo. Si lavora su due fronti.

L’altro forno

L’altro forno, quello con i dem, rimane una opzione «sempre valida». «Dal Partito democratico stiamo ricevendo buoni segnali, potrebbe aprirsi una nuova fase», confidano nel Movimento Cinque Stelle, ma — ragionano — molto dipenderà da quanto un eventuale richiamo dei vertici dello Stato a «un senso di responsabilità» sia in grado di scalfire l’ala oltranzista dei dem. In ogni caso, Di Maio ribadirà la sua volontà di andare a Palazzo Chigi: «Una scelta naturale per come ha proceduto finora», spiegano nel Movimento. In questo senso le parole del capo politico su Fico («una figura di garanzia») sembrano voler sgombrare i dubbi su un’eventuale partita interna per la presidenza del Consiglio. «Siamo tutti in attesa, serve pazienza», si limitano a dire per ora i pentastellati.

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