26 aprile 2018 - 22:05

M5S rievoca il conflitto d’interessi
Berlusconi: esproprio proletario

Di Maio: dalle sue tv minacce alla Lega. Il leader di FI: senza Milan ho perso voti, finirà che lo ricompro

di Marco Cremonesi

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«Mi sembra molto grave attaccare un’azienda come Mediaset, che è patrimonio di tutti e quotata in borsa. È un linguaggio da anni Settanta e da esproprio proletario». Silvio Berlusconi a domanda risponde. Eppure i toni non sono incandescenti quanto le parole lascerebbero supporre.Luigi Di Maio, infatti, in mattinata era partito duro: «Fa un po’ senso immaginare che Berlusconi, utilizzando le proprie tv e giornali, stia continuando a mandare velate minacce, tra virgolette, a Salvini qualora decidesse di sganciarsi». Precisazione stellata: la frase non va intesa come un’apertura alla Lega. Il capo a 5 stelle prosegue: «È il momento di mettere mano al continuo conflitto di interesse sull’informazione italiana. Dire che un politico non può possedere organi di informazione». Di qui le considerazioni di Berlusconi: «Escludo che Mediaset si sia mai messa al servizio mio o di qualcuno». Quanto ai 5 stelle, rispondono a «un’azienda privata, una srl di un professionista della comunicazione che non si è mai fatto votare e si muove per motivi a me sconosciuti».

Con Tajani

La terza giornata friulana del fondatore di Forza Italia inizia a San Daniele, in compagnia del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Che chiarisce: non si prepara «alcuna successione» a Berlusconi. E lui stesso gli chiederà di candidarsi alle Europee 2019.

Le domande

Poi, il Cavaliere risponde a tutte le domande dei cronisti e ribadisce la linea di Forza Italia. Lui non crede «che il M5s riuscirà a raggiungere un accordo con il Pd, che è un nostro avversario ma anche un partito veramente democratico». Dunque, si aspetta un centrodestra che si presenti per il governo «con un programma di 4 punti da approvare nei primi 100 giorni su cui cercare i voti in Parlamento». E chiarisce: «Non penso a un sostegno concordato a un governo del centrodestra da parte del Pd, non abbiamo avuto segnali». I voti, però, potrebbero anche esprimersi «con l’astensione», e «molti non sono affatto d’accordo sul tornare alle urne».

La coalizione

Quanto al centrodestra, «non è un’alleanza artificiale. Abbiamo anche 174 parlamentari eletti con il voto di tutti i partiti della coalizione. Tra noi ci sono discussioni come in tutte le forze democratiche, ma un punto di incontro c’è sempre». E allora come mai il gran finale della campagna in Friuli Venezia Giulia vedrà i leader divisi?. «Ho proposto un incontro comune a Trieste, ma siccome la signora Meloni era occupata a Gorizia abbiamo preferito non incontrarci solo Salvini ed io». Certo, Berlusconi ammette di aver perso voti rispetto alla Lega: «I sondaggisti mi dicono che è anche perché ho venduto il Milan. Andrà a finire che lo ricomprerò ancora io...». Ma il Cavaliere non teme scherzi dal leader leghista: «Escludo nella maniera più assoluta un accordo Lega-5 stelle, Salvini è una persona leale. E poi si troverebbe in balia di una maggioranza di cui sarebbe partecipante junior».

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