8 dicembre 2018 - 13:13

Salvini, a Roma la manifestazione della Lega: «Dureremo 5 anni, no a nuove tasse»

Il leader della Lega in piazza del Popolo: «Non farò saltare il governo per un punto in più nei sondaggi. Con noi chi sbagli paga, Ad Ancona come a Genova»

di Cesare Zapperi

Il leader della Lega Matteo Salvini Il leader della Lega Matteo Salvini
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Un minuto di silenzio prima della manifestazione. Poi Matteo Salvini sale sul palco: «Non può essere una festa a Roma se nella notte sei persone, ragazzi, sono rimaste vittime di una tragedia. Quella di oggi è una giornata di affetto, di abbraccio, di riflessione, di costruzione e di preghiera in cui ci stringiamo alle famiglie marchigiane, come a quella siciliane, venete, liguri e toscane, vittime di stupidità, incapacità e avidità».

«Se vogliono fermarci siamo nel giusto»

«Se i portavoce dei poteri forti fanno di tutto per bloccarci vuol dire che stiamo facendo il giusto per 60 milioni di italiani» attacca il suo discorso in piazza del Popolo a Roma. «Siamo nel giusto» si rinfranca Salvini passando da una citazione di Martin Luther King al «molti nemici, molto onore» di mussoliniana memoria. Il ministro dell’Interno batte sui tasti che gli sono più congeniali. Il primo riferimento è obbligato alle tragedie. «Non servono nuove leggi ma bisogna fa rispettare le leggi che ci sono. In questo Paese chi sbaglia paga. E chi ha sbagliato paga e paga fino in fondo da nord a sud. Ovunque, da Genova ad Ancona».

La sfida all’Europa

Il leader della Lega, salito sul palco sulle note della Turandot (il «Vincerò»), spiega alla piazza piena, secondo le stime circa 30 mila persone, che «vogliamo un’Europa che risorge, che torna a lavorare, che riprende a sperare in un futuro migliore». Speranza, dignità, orgoglio: ecco le nuove parole d’ordine salviniane. «Guardate le immagini che arrivano da Parigi. La violenza non è e non sarà mai giustificata. Ma chi semina povertà raccoglie protesta». E allora, ecco la rivendicazione di una manovra che punta, nelle intenzioni, a ridare occupazione. «Se si mette in discussione il nostro diritto a dare lavoro e speranza agli italiani si sappia che noi indietro non torniamo. Chiedo il mandato di andare a trattare con l’Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno». Poi si rivolge alla piazza: «Abbiamo dimostrato in questi 6 mesi che volere è potere. Quando sono arrivato al ministero avevo qualche preoccupazione, conscio dei miei limiti (troppi uniti del Signore in Italia...). Sono stati 6 mesi straordinari. Si diceva che l’immigrazione era fenomeno epocale e che non si poteva fermare. È bastata un po’ di coraggio...».

«No a nuove tasse»

«Chi critica il decreto Sicurezza non lo conosce. Forse ha letto Topolino. È un provvedimento che aiuta i sindaci, le forze dell’ordine, quelli che qualcuno chiama sbirri e io considero fratelli» continua il ministro. «Questo governo dura tutti e 5 gli anni e manterrà tutte le promesse. Quello che abbiamo ottenuto in questi mesi non è il frutto del lavoro di uno ma di tutti. Ringrazio Luigi (ndr Di Maio) per il suo lavoro: questo governo vuole durare cinque anni. Rifarei tutto quello che ho fatto. Con un impegno: questo governo non approverà alcuna nuova tassa. Il nostro obiettivo è togliere quelle che ci sono, non inventarsene delle altre».

«Chi l’avrebbe detto qualche anno fa?»

L’ultimo riferimento è alla storia leghista e alla propria parabola politica. «Faremo di tutto perché l’Italia torni ad essere la prima in Europa, non siamo secondi a nessuno. La forza non mi arriva dai sondaggi: certo qualche anno fa eravamo al 4-5% e mai avrei pensato che italiani ci dessero la forza e la responsabilità di essere il primo movimento politico di questo paese; farò di tutto per meritarmi questa fiducia, ora per ora piazza per piazza».

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