15 dicembre 2018 - 22:03

Boccia (Pd): «Conflitto d’interessi e falle digitali». Rousseau diventa un caso. Casaleggio: nuovo sito nel 2019

La presentazione del dossier degli «hacker etici». Sotto la lente gli intrecci tra l’associazione M5S e le imprese che la sostengono

di Paolo Foschi

Francesco Boccia (Imagoeconomica)
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«E adesso premendo questo pulsante potremmo entrare dentro Rousseau, ma non lo facciamo perché sarebbe illegale»: sono le parole di Francesco Boccia, deputato pd, durante la presentazione del dossier degli «hacker etici» che hanno studiato la piattaforma del Movimento 5 Stelle per la partecipazione online degli attivisti. Obsolescenza, mancanza di trasparenza e scarsa sicurezza: queste le tre criticità evidenziate dal team coordinato dallo sviluppatore di programmi Giuseppe Mastrodonato. «Internet è uno strumento fondamentale per la politica, ma la politica non può prescindere dai contenuti e senza trasparenza non si va da nessuna parte» ha spiegato Boccia, parlando a Roma nel corso del seminario precongressuale #aPorteAperte e lanciando a suo volta Hackitaly, una piattaforma «sicura e trasparente per consentire agli elettori Pd di partecipare online e non solo sulle piazze alle attività del partito». L’attacco di Boccia arriva all’indomani di un’inchiesta deil Fatto quotidiano, che ha messo in risalto la mancanza di trasparenza e gli strani intrecci d’affari fra Casaleggio Associati, Rousseau e M5S.

«Facile intrufolarsi»

Le falle non sono comunque una novità: erano già state accertate dal Garante della privacy, che ha più volte invitato l’associazione Rousseau a correre ai ripari, come in parte è poi avvenuto. Eppure restano nodi irrisolti: dalla nebulosità che avvolge gli algoritmi per il voto online, al giallo dei numeri. «Quale votazione può svolgersi in maniera trasparente se non si conosce con esattezza quanti sono gli aventi diritto al voto?» osserva uno degli analisti. E ancora «il Cms (il sistema di gestione dei contenuti, ndr) è vecchio ed è sprovvisto delle barriere di protezione». La zona critica sarebbe fra il back end (la sezione degli amministratori) e il front end (quella degli utenti). Seguendo le tracce informatiche di chi si connette, sarebbe relativamente facile «intrufolarsi fra gli amministratori e accedere ai dati o manipolare le votazioni». Del resto il 6 settembre il misterioso hacker Rogue_0, già protagonista di vari attacchi a Rousseau, aveva scardinato nuovamente le difese della piattaforma e su Twitter aveva ironicamente suggerito a Casaleggio: «Fai vaccinare il server».

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