11 giugno 2018 - 07:13

Risultati Imperia Elezioni 2018, la rivincita di Scajola: ora sfida Forza Italia (e il «Modello Toti»)

L’ex ministro, sostenuto dalle sue quattro liste, è stato il più votato: si attesterebbe al 35 per cento, davanti a Luca Lanteri con cui andrà al ballottaggio. Terzo Guido Abbo

di Silvia Morosi

shadow

«È un grande successo». Così Claudio Scajola ha commentato il netto vantaggio ottenuto —da solo — al primo turno delle elezioni comunali nella sua Imperia, di cui è già stato sindaco per due mandati. I cittadini hanno espresso la loro preferenza aggiudicando al primo posto l’ex ministro (con oltre il 35 per cento), che ha staccato di misura l’altro candidato del centrodestra, l’architetto Luca Lanteri, sostenuto dal «Modello Toti» (28,7 per cento), lo schieramento che tiene insieme Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Area popolare e che governa in Regione, a Genova, La Spezia e Savona. Più distante, invece, la posizione del candidato di centrosinistra Guido Abbo (23,7 per cento). La maggioranza che governa la Regione aveva detto no alla sua candidatura scegliendo un suo ex delfino. Lo scontro ha portato anche una «divisione familiare» con il nipote dell’ex ministro, Marco Scajola, assessore regionale, che si era schierato con Lanteri.

«Fine del modello patacca Toti»

«La città — ha aggiunto Scajola — ha risposto al mio appello. La gente vuole che risolviamo i problemi di Imperia, non sigle catapultate da fuori». E ancora: «Non possono esistere modelli e diktat da fuori», ha detto l’ex ministro. «Sono lieto che nel Ponente ligure, con Ceriale, Alassio, Bordighera e Vallecrosia, si sia detto fine alla patacca del “Modello Toti”, che significa solo l’affermazione di una persona attraverso un’oppressione delle autonomie. Ritengo che le elezioni amministrative siano il trionfo dei cittadini nello scegliere il sindaco che ritengono il meglio». «Un risultato molto lusinghiero — ha concluso — , tanto più quando veniva predicato, con un sondaggio patacca, un discorso opposto che mi vedeva addirittura al quarto posto». A sorpresa l’ex ministro, appoggiato da quattro liste civiche, afferma: «Non mi qualifico di centrodestra. La mia è una lista civica che si caratterizzava come un appello ai cittadini per parlare dei problemi della città, in decadenza, e rilanciarla».

Lanteri: «Scajola non può dare nulla alla città»

«Sì, mi aspettavo di andare al ballottaggio con Scajola, ma non con questo risultato. Pensavo comunque che mi sarei attestato attorno al 30 per cento con tanta brava gente che ha dato il cuore, ma non potevamo certo mettere i carri armati», ha commentato Lanteri. Non c'è stato «nessun fallimento del centrodestra» — ha sottolineato —, considerato tra l'altro che «siamo partiti molto tardi», distanziando parecchio il centrosinistra (il candidato Abbo, ndr) e «con i Cinque Stelle che hanno mostrato grosse difficoltà». Ritengo, comunque, che «Scajola non possa dare nulla di positivo alla città e quando mi sono candidato ho fatto questa scelta, determinato e convinto. Poi, si sa che alle amministrative la gente vota la persona». Secondo Lanteri, per il ballottaggio non saranno necessari apparentamenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT