15 giugno 2018 - 12:46

Pd, decreti ingiuntivi per 60 morosi. C’è anche Grasso: deve 83 mila euro

Il partito approva il bilancio con mezzo milione di utile. Il giudice ordina i primi pagamenti ai parlamentari che non hanno versato i 1.500 euro mensili al partito

di Claudio Bozza

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Il Pd chiude e approva il bilancio 2017 con un utile di circa 500 mila euro, grazie anche alla cassa integrazione per i 180 dipendenti che ha fatto risparmiare milioni di euro al Nazareno. Le casse del partito erano in profondo rosso, non solo a causa dei costi del personale e delle campagne referendarie ed elettorali, ma anche per i mancati pagamenti del contributo mensile da 1.500 euro che ogni parlamentare è tenuto a versare al partito. I morosi hanno fatto salire il debito fino a 1,6milioni. Così il tesoriere Francesco Bonifazi, assistito da un pool di avvocati, ha fatto partire una sorta di Equitalia interna per recuperare i crediti. Sono scattati così ben 60 decreti ingiuntivi nei confronti dei morosi. Tra questi, in cima alla lista per il debito più alto, c’è l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, che pur essendo stato eletto con il Pd nel 2013 non aveva mai pagato i 1.500 euro mensili, arrivando a 83.250 euro di debito. «Abbiamo provato a risolvere questa spiacevole situazione in maniera amichevole, con più tentativi — spiegano dal Nazareno — ma non avendo ottenuto alcun effetto siamo stati costretti a rivolgerci al tribunale». Sui 60 decreti ingiuntivi totali, il giudice ha già dato esecuzione in 10 casi: l’ex deputato lettiano Marco Meloni dovrà versare al Pd quasi 10 mila euro; Simone Valiante (corrente di Emiliano) ben 50 mila; Vaccaro altri 43 mila e Giovanna Palma 19 mila.

«I soldi recuperati al fondo per i lavoratori dem»

«Questo risultato sottolinea l’attenzione che il partito ha avuto nella gestione, nonostante la difficoltà che stanno vivendo i nostri lavoratori in cassa integrazione», spiegano i vertici del Pd. E poi: «Il recupero delle somme dovute dai parlamentari morosi sta producendo gli effetti desiderati. Degli oltre 60 decreti ingiuntivi richiesti, per un totale di circa 1.600.000 euro, ne sono stati emessi una larga parte, peraltro, riconoscendo l’immediata esecutività del credito. Questi proventi saranno destinati in favore dei lavoratori in cassa integrazione».

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