17 giugno 2018 - 14:42

Renzi: «Salvini fa il bullo
sulla pelle di 629 disgraziati»

L’ex segretario del Pd attacca il ministro dell’Interno: «Fa solo spot elettorale giocando spregiudicatamente con la vita dei più deboli»

di Cesare Zapperi

L’ex segretario del Pd Matteo Renzi L’ex segretario del Pd Matteo Renzi
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Aveva promesso che se ne sarebbe stato alla larga dalla politica per un po’ di tempo. Ma Matteo Renzi non se la sente di rimanere in silenzio di fronte al piglio che Matteo Salvini sta imprimendo all’azione del governo Conte. «Salvini ha fatto il bullo con 629 disgraziati, ma non è cambiato nulla — spiega a Lucia Annunziata che lo intervista su RaiTre — Ha fatto uno spot, ma da domani rimane tutto uguale. I porti sono ancora aperti e l’Italia è più isolata di prima. Macron non ci ha chiesto scusa e siamo andati comunque all’Eliseo». L’ex segretario dem va all’attacco: «Non si può fare politica sulla pelle dei deboli. Un milione di like non vale una vita».

«Basta soldi a chi non accoglie»

Sulla disponibilità della Spagna, Renzi osserva: «629 persone accolte sono nulla rispetto a quelle che sono arrivate da noi. Conte porti al Consiglio Ue una proposta semplice: basta soldi europei a chi non accoglie profughi. Diciamolo ai paesi come l’Ungheria. Ma Salvini non lo dice perché ha fatto un accordo con loro...». L’ex premier rivendica: «Io non lascio morire le persone in mare. Piuttosto perdo voti, come è successo... Basta giocare con la paura, è una pericolosa deriva culturale...».

«Non si parla più di legge Fornero»

Poi il discorso si sposta sul lavoro del governo anche in altri ambiti. «Salvini ha concentrato tutto sui migranti e non si parla più di legge Fornero e flat tax. Aumentano il costo del gasolio e tagliano bonus cultura, mi sembra un bel governo del cambiamento. A me pare, sinceramente, molto imbarazzante». Sui 5 Stelle: «Sono molto in difficoltà, vediamo cosa sono capaci di fare. Sono passati più di 100 giorni dalle elezioni e il Parlamento non ha ancora iniziato a lavorare. E poi si parla di sprechi della politica. Se Salvini oggi è al governo è grazie al M5S che poi è sparito, non è vittima, è complice e alleato di Salvini. Ormai il M5S è una corrente padana, a rimorchio della Lega».

Il caso Roma

Il caso Roma e l’inchiesta sullo stadio: «I pentastellati sono sotto botta. Da garantista aspetto le sentenze, ma l’inchiesta riguarda un uomo scelto dal sindaco Virginia Raggi. Noi non gridiamo onestà, ci interessa il giudizio politico. La verità è che il grande governo del cambiamento nasce a cena con un imprenditore romano». Ma il costruttore Parnasi ha finanziato molta gente, anche personaggi del Pd. Renzi ribatte: «Io non ho mai fatto cene in salotti romani... Le indagini vedremo cosa diranno. Una cosa sono i contributi a singoli, leciti e tracciati; altro è la tangente o la consulenza regalata». Riparte l’attacco al Movimento 5 Stelle: «I 5 Stelle sono moralisti senza morale. Una volta calavano i lanzichenecchi, oggi tocca ai Lanzalone. Questo personaggio è stato presentato alla Raggi da Bonafede che oggi è ministro della Giustizia. Venga a spiegare in Parlamento come l’ha conosciuto e perché l’ha sponsorizzato».

Il futuro del Pd

Le ultime risposte sono dedicate al Pd e al suo futuro. «Io sono stato eletto due volte con oltre il 70 per cento dei voti e dal giorno dopo le minoranze interne hanno cominciato ad attaccarmi. Le divisioni poi si pagano. Dobbiamo voltare pagina. Il Pd e il centrosinistra devono reagire per non lasciare il Paese in mano a chi punta sulla paura. Noi dobbiamo cercare per le prossime Europee tutto quel mondo che non si ritrova nel richiamo populista e sovranista».

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