4 luglio 2018 - 10:27

Cassazione: «Sequestrare i conti della Lega Nord, ovunque siano»
Salvini: sentenza politica

Le motivazioni del sì al ricorso dei pm per recuperare i 49 milioni. Il vicepremier: «Vogliono metterci fuori causa per via giudiziaria, quei soldi non ci sono»

di Alessandra Arachi

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La Cassazione è stata chiara: «Si possono sequestrare i beni della Lega ovunque vengano rinvenuti soldi - conti bancari, libretti, depositi - fino a raggiungere la cifra di 49 milioni». Ovvero i soldi che secondo il tribunale la Lega Nord avrebbe sottratto allo Stato, per presunte irregolarità nell'utilizzo di fondi pubblici. Una truffa per la quale Umberto Bossi è stato condannato a due anni e tre mesi di carcere, suo figlio Renzo a un anno e sei mesi, mentre Francesco Belsito, ex-tesoriere della Lega, a quattro anni e dieci mesi.

Sequestro «a tappeto»

Adesso la Cassazione autorizza il sequestro «a tappeto» dei benidel Carroccio per recuperare quei 49 milioni (48 milioni 969 mila 617 euro per l'esattezza) ritenuti provento di illeciti. I giudici di Genova lo avevano già disposto il sequestro, con un decreto emesso il 4 settembre del 2017, ma il Riesame lo aveva bloccato. E ora gli ermellini scrivono che la Guardia di finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro senza la necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Un sequestro a «tappeto» e senza confini, insomma, contro il quale si scaglia Matteo Salvini: «È una sentenza politica - dice ospite della trasmissione In onda su La7 -. Vogliono metterci fuori causa per via giudiziaria, quei soldi non ci sono, posso fare una colletta». E Giulio Centemero, deputato della Lega e amministratore del partito, attacca: «Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per il sequestro. Forse l'efficacia dell'azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno. Ma non ci fermeranno così».

La protesta del Pd

Vibrante la protesta del Pd, Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo a Palazzo Madama, attacca: «Il ministro dell'Interno Salvini dica subito dove trovare i 48 milioni che la Lega ha truffato allo Stato». E Matteo Orfini, presidente del Pd, chiama in causa i Cinque Stelle: «Caro Luigi Di Maio, una volta urlavi onestà, ora sei alleato con chi ha truffato gli italiani. È un problema questo per il M5S o no?».
Anche Ettore Rosato, vicepresidente dei dem a Montecitorio commenta: «Nessuno può essere fuori dalla legge tanto meno se governa il Paese e fa la morale ogni giorno agli altri. Stiamo parlando di 49 milioni di euro». Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ironizza su Facebook sul bagno fatto ieri a Siena da Salvini in una piscina di una villa sequestrata alla mafia: «Chissà se fra i beni che saranno sequestrati alla Lega ci sarà una piscina..». Ma la Lega non ci sta. E si prepara a mettere mano alle carte bollate. Da ambienti leghisti filtra infatti la notizia che sono pronte decine di querele nei confronti di chi parla di soldi rubati dalla Lega.

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