8 luglio 2018 - 22:21

Migranti, «stop alle missioni internazionali». Ma la Difesa blocca Salvini

A Messina lo sbarco di 109 profughi su una nave dell’operazione europea «Sophia». Salvini: farò chiudere i porti italiani. Il ministero di Trenta: la competenza è nostra, non sua

di Fabrizio Caccia

(Ansa)
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Viminale contro Palazzo Baracchini. Interno contro Difesa. Diventa un caso politico (qui l’articolo di Fiorenza Sarzanini) lo sbarco avvenuto sabato sera al porto di Messina del pattugliatore irlandese «Samuel Beckett» con 106 profughi a bordo — 93 uomini, 11 minori e 2 donne incinte — quasi tutti di nazionalità sudanese, salvati dalla nave militare irlandese tra il 4 e il 5 luglio in acque Sar maltesi e senza coordinamento con Roma. La nave «Beckett» partecipa alla missione europea «Euronavformed - Operazione Sophia» avviata nel 2015 contro la tratta di esseri umani nel Mediterraneo. E dal febbraio scorso è a guida italiana. Il nome, Sophia, è lo stesso dato a una bambina nata dopo il salvataggio di sua madre da un naufragio, nell’agosto del 2015, al largo della Libia.

Cinque anni di accordi

Ma ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha deciso di aprire ufficialmente anche quest’altro fronte: «Dopo aver fermato le navi delle Ong — ha annunciato — giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo. Purtroppo i governi italiani degli ultimi cinque anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia. Col nostro governo la musica è cambiata e cambierà». Passano poche ore e da Palazzo Baracchini, la sede del ministero della Difesa, arriva però una piccata precisazione tramite l’agenzia Ansa: «Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck...». L’azione, sottolineano le fonti vicine al ministro 5Stelle Elisabetta Trenta, «deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l’Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio». Di certo, oggi Salvini rilancerà il tema negli incontri che avrà con Sergio Mattarella e con Giuseppe Conte (in partenza per Bruxelles dove mercoledì rappresenterà l’Italia al summit Nato) allo scopo di mettere a punto una soluzione alternativa a Eunavformed da presentare all’Europa. Il vertice dei ministri dell’Interno dell’Ue a Innsbruck, giovedì, è il primo incontro vero del semestre di presidenza austriaco, che ha preso avvio a luglio. Alla vigilia Salvini vedrà anche il suo omologo tedesco Horst Seehofer.

«Sophia folle accordo»

Se dal ministero della Difesa arrivano precisazioni, più in sintonia con Salvini sembra essere il ministro Cinquestelle Danilo Toninelli, responsabile di Infrastrutture e Trasporti (da cui dipende la nostra Guardia Costiera). «Abbiamo accolto a Messina 106 migranti salvati da nave Eunavformed. Ce lo impone folle accordo europeo Sophia con cui Renzi ha svenduto interessi Italia — ha twittato ieri Toninelli —. Rispettiamo la regola, ma ora va cambiata. Quello migratorio non può più essere solo un problema italiano, sennò rischia la Ue». E sempre su Twitter replica duro il capogruppo dei deputati Pd, Graziano Delrio: «Caro Toninelli l’accordo da cambiare è quello di Dublino, quello votato dalla Lega a vantaggio degli amici di Matteo Salvini del gruppo di Visegrad. Con accordi Sophia e Themis si redistribuiscono in Ue costi e responsabilità dei salvataggi». Poi lancia l’hashtag #Salvinièilproblema.

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