9 luglio 2018 - 09:38

Missioni Ue, Di Maio: «Dobbiamo cambiare le regole di ingaggio»

Il vicepremier interviene sulla polemica tra Salvini e il ministro della Difesa

di Valentina Iorio

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«Finché la missione Eunavformed (Operazione Sophia, ndr) rimane in piedi, gli unici porti sono quelli italiani, il nostro obiettivo è cambiare le regole di ingaggio della missione».Così il vice premier Luigi Di Maio ai microfoni di Radio 1 interviene sulla polemica fra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. «Stiamo parlando dell’ennesima missione europea progettata ai tempi di Renzi», ha aggiunto il ministro del Lavoro, che accusa l’ex premier di aver aperto i porti per ottenere un margine di flessibilità maggiore. «Un anno fa sono stato a parlare con Frontex e mi dissero che il governo Renzi diede la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti usati per il bonus degli 80 euro», spiega Di Maio, promettendo: «Noi non baratteremo la flessibilità con l’apertura dei porti, ma la chiederemo perché è un diritto dell’Italia».

La replica di Renzi

«Di Maio e Toninelli continuano a mentire anche oggi a proposito di flessibilità europea e immigrazione. Quei due o sono bugiardi o sono ignoranti, nel senso che ignorano i fatti. E mi spiace dirlo, trattandosi di membri del Governo del nostro Paese. Basta però ricordare la realtà». Matteo Renzi risponde su Facebook agli attacchi del ministro del Lavoro e di quello dei Trasporti, che ieri lo aveva accusato di aver «svenduto gli interessi dell’Italia»,firmando l’accordo sulla missione Sophia. «La flessibilità, annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015, era parte integrante dell’accordo per eleggere Juncker. Non c’entra nulla con le politiche migratorie. Era un accordo politico di risposta all’austerità del Fiscal Compact. Sono due dossier politici diversi», spiega l’ex premier. Il senatore di Scandicci ricorda anche che la scelta di accogliere in Italia i migranti deriva dall’accordo di Dublino del 2003. Mentre l’accordo sulla missione Eunavformed, stipulato nel 2014, dava all’Italia la possibilità di scegliere in quali porti far attraccare le vari navi per evitare che tutte si dirigessero a Pozzallo.

Forza Italia: «Trenta riferisca in commissione»

Intanto Forza Italia chiede un’immediata riunione della commissione Difesa con la presenza del ministro Trenta. «Le sollecitazioni di Salvini non devono essere lasciate cadere», afferma Maurizio Gasparri, secondo il quale la questione posta dal leader della Lega non sarebbe infondata. «Abbiamo chiesto più volte, vanamente, che si potesse passare a una terza fase della missione, cioè all’azione nelle acque e nei porti libici per contrastare l’attività degli scafisti», dice ricordando che questa terza fase non è mai partita. «Ora queste navi vagano nel Mediterraneo con lo scopo di contrastare la pirateria e i traffici illeciti ma, in realtà, con il forte rischio di diventare strumenti di trasporto di clandestini, come si è verificato in queste ore a Messina», evidenzia l’ex ministro delle Comunicazioni. Per questo Forza Italia chiede che il ministro Trenta chiarisca il senso dell’iniziativa italiano.

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