28 luglio 2018 - 16:04

Nomine Rai, appello del Pd a Forza Italia contro Foa alla presidenza
Gelmini: «Per ora FI vota no»

Mercoledì primo agosto la commissione Vigilanza è chiamata a ratificare la nomina con la maggioranza dei due terzi. Decisiva la posizione del partito di Berlusconi. Il dem Davide Faraone: «Impediremo di occupare la Rai»

di Silvia Morosi

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Le opposizioni annunciano battaglia contro la nomina a presidente della Rai del giornalista Marcello Foa, come successore di Monica Maggioni. E il Pd fa appello a Forza Italia perché voti contro la designazione in commissione di Vigilanza Rai. Perché possa essere eletto, dopo essere stato proposto dal Tesoro come consigliere di amministrazione, dovrà aspettare che martedì prossimo il cda lo indichi come presidente e, il giorno dopo, la ratifica della Vigilanza, con una maggioranza di due terzi dei 40 deputati e senatori che la compongono. Lui, intanto, in un video su Facebook ha ringraziato tutti: «Un solo pensiero: grazie!». E mentre il Pd chiede a Forza Italia di non votarlo, Mariastella Gelmini — la capogruppo azzurra alla Camera — fa sapere che «nelle prossime ore si cercherà ancora il dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia. Per ora quello a Foa da parte nostra è un no». Proponendo Foa al buio, «il governo ha utilizzato un metodo sbagliato». Il ruolo di presidente della Rai è «troppo delicato per essere imposto a colpi di maggioranza. È il momento della buona politica, non servono inutili prove muscolari», ha concluso. Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ha chiarito ai microfoni di TgCom24 che «Foa deve dimostrare di essere super partes».


I voti necessari

Per essere eletto Foa necessita di 27 voti su 40 e quindi dell'appoggio di Lega e Movimento Cinque Stelle (21 voti, rispettivamente 14 e 7) da un lato, ma anche di altri 6 voti che, guardando la composizione della commissione, potrebbero essere solo quelli di Forza Italia. Visto che il Pd ha già dichiarato il suo convinto no ad una figura considerata «inadeguata», l’unico modo per raggiungere la soglia fatidica diventa il sostegno dei 7 commissari di FI (6 visto che il presidente Barachini non vota). Il dem Davide Faraone ha annunciato su Twitter che «se Salvini e Di Maio pensano di occupare la Rai, che è degli italiani e non loro, noi siamo già qui e glielo impediremo. Il primo agosto in vigilanza Rai ci aspetta una bella battaglia. Marcello Foa non merita alcuna fiducia, non sarà il nostro presidente». Gli ha fatto eco il capogruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci — sostenuto anche dagli altri membri dell'opposizione di Leu — : «Ci appelliamo a tutte le forze di opposizione affinché impediscano che un amico di Putin, un giornalista-editore che ha fatto campagne contro i vaccini, diffuso fake news, ingiuriato il capo dello Stato, possa presiedere il servizio pubblico» (qui il profilo del giornalista sovranista, estimatore di Steven Bannon e Vladimir Putin, che per il virologo Roberto Burioni è «anche antivaccinista»).

Foa, i tweet contro Mattarella e le critiche di Burioni sui vaccini
Il giornalista-blogger

L’appello ai forzisti

Per il componente della commissione di Viglianza Rai e della Direzione nazionale del Pd Salvatore Margiotta è «del tutto evidente che il nome indicato dalla maggioranza di governo per la presidenza della Rai sia inadeguato». Poi l’appello ai forzisti: «Mi auguro che Forza Italia, che ha ottenuto la presidenza della commissione di Vigilanza della Rai come forza di opposizione, non decida di votare con la maggioranza un candidato impresentabile che non rappresenta in alcun modo i valori di democrazia e libertà che Berlusconi ha sempre rivendicato come principi fondativi del suo partito».

Di Maio: «Giornalista libero e sovranità bella parola»

«Marcello Foa è un giornalista con la schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo?», è statala replica su Facebook il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio. «"Sovranità" — prosegue — è una parola presente nell'articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta tornando di moda anche grazie a persone come Foa» (qui il video con l'annuncio delle nomine). Di Maio aveva parlato nei giorni scorsi di «rivoluzione culturale».

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