3 maggio 2018 - 12:07

Governo, la scelta di Mattarella: lunedì consultazioni in un giorno

Il Capo dello Stato: «A distanza di due mesi le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate». E Salvini, intanto, si dichiara pronto a ricevere un preincarico: «Spero ci sia una convergenza dei Cinque stelle sul programma. Mai con il Pd»

di Silvia Morosi

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Ultima chiamata per i partiti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prova di nuovo a stringere i tempi sulla formazione del governo, e annuncia per la giornata di lunedì nuove consultazioni, in un solo giorno. I primi a salire al Colle, alle 10, saranno i Cinque Stelle, seguiti alle 11 centrodestra che si presenterà in un’unica delegazione composta dai rappresentanti di «Fratelli d’Italia», «Forza Italia - Berlusconi Presidente» e «Lega - Salvini Premier». Alle 12 sarà la volta del «Partito Democratico», seguito alle 16 da «Liberi e Uguali», dai Gruppi per le Autonomie e dai Gruppi Misti. La chiusura in serata sarà, infine, affidata ai presidenti di Camera e Senato: alle 17.30 salirà Roberto Fico, seguito alle 18 da Maria Elisabetta Cancellati.

Consultazioni lampo o governo tregua

Preoccupato per i due mesi di stallo e soprattutto per il fatto che «le posizioni di partenza sono rimaste immutate», il capo dello Stato ha deciso di fare l’ultimo pressing, cercando un sussulto di responsabilità nelle forze politiche. E soprattutto per farsi dire di persona, in una sede istituzionale, se ci sono altre possibili soluzioni per dare un governo al Paese, oltre ai tentativi di accordo sinora sperimentati. Sono fallite, infatti, le esplorazioni sui due filoni individuati nelle prime due consultazioni: centrodestra-M5s (sondato da Elisabetta Casellati) e M5s-Pd (sondato da Roberto Fico). Ma se non verrà nessuna novità, Mattarella assumerà su di sé le decisioni e cercherà di convincere i partiti a sostenere un esecutivo del Presidente che vari la manovra economica. La preoccupazione al Colle su questo ultimo tema è forte: se si votasse a ottobre, si rischierebbe l’esercizio provvisorio dei conti pubblici, e sarebbe quasi impossibile evitare l’aumento dell’Iva dal primo gennaio. Per questo, e anche per non aggiungere ulteriori elementi di tensione, l’obiettivo primo del Quirinale sarà la manovra e non la riforma legge elettorale, pure considerata opportuna.

Salvini: «Pronto al preincarico, mai con il Pd»

Intanto a quattro giorni dal terzo e ultimo giro di consultazioni del Capo dello Stato, Matteo Salvini conferma la linea finora portata avanti e, secondo quanto si apprende, intende rispettare fino in fondo l'impegno con gli elettori. Il leader della Lega è disponibile a prendere un preincarico dal presidente Mattarella, se decidesse in questo senso. Ed è pronto ad andare in Parlamento e sulla base di un programma (immigrazione, Flat Tax, sostegno al reddito, abolizione della legge Fornero, riforma della giustizia) chiedere il sostegno ai parlamentari delle altre forze politiche. L'auspicio è che ci sia una convergenza da parte dei Cinque stelle o comunque da un gruppo di deputati e senatori che condividano il progetto. Viene invece «escluso ogni tipo di alleanza con il Pd».

Il fallito accordo M5s-dem

«A distanza di due mesi le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate — fa sapere il Quirinale in una nota —. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo. Nei giorni scorsi è tramontata anche la possibilità di una intesa tra il M5s e il Pd. Il presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in un’unica giornata, quella di lunedì, per verificare se i partiti propongano altre prospettive di maggioranza di governo». Insomma, il presidente della Repubblica prova per l’ultima volta la carta delle consultazioni, preso atto del fallimento dell’ipotesi di accordo tra grillini e democratici, per capire se esistono altre intese possibili per arrivare alla formazione dell’esecutivo.

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