3 maggio 2018 - 16:36

Il prof «cinese» che mette d’accordo Lega e M5S: «Flat tax e reddito di cittadinanza insieme»

Michele Geraci: «Nel 2000 abbiamo intrapreso la via dell’euro. Non è andata bene. Occorre riaggiustare i parametri su globalizzazione e mercato libero. Perché tutto questo non ha portato bene all’Italia»

di Felice Cavallaro

Michele Geraci Michele Geraci
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Sono passati dal bacio (affrescato per strada) ai ferri corti e, dopo il Friuli Venezia Giulia, non si sa come finirà, ma c’è chi dalla Cina spera di rivedere Luigi Di Maio e Matteo Salvini stretti in «un unico patto capace di saldare reddito di cittadinanza a flat tax». No, non si tratta di una indebita interferenza internazionale targata Xi Jinping (segretario generale del Partito comunista cinese), ma di un accorato appello che arriva da tre prestigiose università dell’area di Shanghai, o meglio da un loro accreditato professore, Michele Geraci, un cinquantenne laureato in ingegneria a Palermo, Erasmus a Londra, poi master in Usa, Mit di Boston, banchiere ed economista in Europa, cinque lingue parlate fluentemente.

«M5S e Lega l’accoppiata più compatibile»

Ecco un cervello in fuga, mai più tornato in Italia, che tenendo corsi di finanza interamente in cinese anche agli studenti di Hangzhou e Ningbo trova il tempo di scambiare mail e telefonate con i due leader spingendoli ad abbracciarsi davvero «per un governo insieme». Perché il professor Geraci, che Grillo e Di Maio da mesi citano su Facebook e in teatro, è certo della formula: «Ho trovato il modo di miscelare in un’azione di governo flax tax e reddito di cittadinanza, due variabili del bilancio, del deficit di uno Stato. Per questo provo a farli dialogare con Matteo Salvini». I contatti sono continui, anche grazie alle video chiamate da 7.500 chilometri, come racconta questo esperto di economia che fa da trait d’union: «Grillo lo sento da tre mesi, dovevamo conoscerci a Pasqua, ma non sono potuto andare nemmeno dai miei genitori a Palermo. Salvini l’ho incontrato l’anno scorso a Bruxelles e Piacenza. Bravo a guardare verso la Cina. Come Grillo». Insiste sulla sua formula: «Flat tax e reddito di cittadinanza, assolutamente compatibili. Anzi, separatamente non funzionano. Lega e Cinque Stelle? L’accoppiata più compatibile per formare un governo».

«Reddito di cittadinanza non è per meridionali fannulloni»

Echeggiano le critiche dell’altro Matteo sul reddito di cittadinanza, ma Geraci insiste: «Sbaglia il Pd. Non è una politica per i meridionali fannulloni, né un costo per lo Stato, ma un investimento per stimolare l’economia. Non ha bisogno di coperture aggiuntive perché può in parte auto-finanziarsi». E plaude alle critiche che da Lega e Cinque Stelle piovono sull’Europa: «Nel 2000 abbiamo intrapreso la via dell’euro. Non è andata bene. Occorre riaggiustare i parametri su globalizzazione e mercato libero. Perché tutto questo non ha portato bene all’Italia, unico Paese con la Grecia dove non è cresciuto il Pil. É giusto cambiare. Cambiare politica economica. Non necessariamente governo. Se il Pd dovesse dire altro, andrebbe bene». E infine sembra lanciare una cima verso le acque agitate della sinistra: «Il mio lavoro è fare da consigliere a chi ha orecchie. Finora sono stati solo Grillo e Salvini ad aprirle. Ma per l’Italia occorrerebbe lo sforzo di tutti».

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