16 maggio 2018 - 09:56

Beppe Grillo: Governo M5S, ci siamo. L’euro? referendum e doppia moneta

Il «padre nobile» del Movimento e i nodi chiave per l’accordo con la Lega: «I flussi migratori devono essere governati per sapere chi entra in Italia». E poi: «Servono due monete diverse tra Nord e Sud Europa»

di Redazione politica

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«Governo del M5S? Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma accadrà. Se puntiamo a ridurre le imposte per le piccole e medie imprese, se puntiamo a un reddito di cittadinanza, se vogliamo migliorare la vita delle persone, allora possiamo trovare un accordo». Così Beppe Grillo in un’intervista a Newsweek. «Avete mai sentito parlare de «La mossa dell’immortale» durante una partita a scacchi? Quando un giocatore sacrifica i pezzi più importanti per vincere con una sola pedina? Questo è il mio caso. Sono una sorta di padre nobile, un mecenate. Lo osservo dall’esterno e interverrei solo se si perdessero di vista i principi». È questa la metafora utilizzata dal comico, parlando del proprio ruolo nel Movimento 5 Stelle, che ha fondato assieme a Gianroberto Casaleggio.

«Sinistra, destra, populismo...sono concetti privi di senso. Incomprensibili per le nuove generazioni. L’intelligenza artificiale sta distruggendo il mondo del lavoro tradizionale. I vecchi Stati nazionali sono stati svuotati dall’interno e stiamo tornando all’era delle Città-Stato», ha aggiunto Grillo. Il «padre nobile» aggiunge poi che «i flussi migratori devono essere controllati: dobbiamo sapere chi entra in Italia. Il problema non dovrebbe essere lasciato a gruppi non governativi sovradimensionati».

«L’Unione europea in passato aveva molti meriti, ma ora è disfunzionale, ha bisogno di riforme. Il Parlamento europeo non ha alcun potere, le decisioni sono prese dai commissari. E se si guarda a chi siede nelle commissioni, si trova un politico circondato da sette lobbisti. Indovina chi prende le decisioni? La nostra visione per l’Europa si ispira al modello svizzero di democrazia diretta. Siamo favorevoli a un referendum consultivo sull’Euro. Potrebbe essere una buona idea avere due Euro, per due regioni economiche più omogenee. Uno per l’Europa settentrionale e uno per l’Europa meridionale».

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