17 maggio 2018 - 09:53

Governo, Salvini: «Lunedì si chiude, premier né io né Di Maio»
La Ue: Italia rispetti disciplina fiscale

Terminato il colloquio tra i due leader. Di Maio: «Nodi sul contratti sciolti, entro i prossimi giorni il nome del premier ». Salvini: «Dormo poco ma ce la metto tutta».
Il presidente francese Macron: «Vedo forze paradossali, ma ho fiducia in Mattarella»

di Antonella De Gregorio, Valentina Santarpia

(Ansa) (Ansa)
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Il premier? «Né io né Di Maio»: Matteo Salvini giovedì sera a Sky Tg24 spazza via tutte le ipotesi di ritorno in campo dei due leader politici nella guida del nuovo governo. «Per me sarebbe stato un onore rappresentare ma i numeri sono numeri e stiamo trovando la persona più adatta a rappresentare questo governo», spiega il segretario della Lega, che poco prima, ad Aosta per la chiusura della campagna elettorale, aveva assicurato: «Lunedì o si chiude oppure abbiamo fatto un enorme lavoro, in pochissimo tempo, del quale qualcuno ci sarà grato, ce l'abbiamo messa tutta. E la parola tornerà al presidente Mattarella. Altro tempo non ne vogliamo portare via». Luigi Di Maio, capo politico dei Cinque Stelle, lo aveva già detto alla fine dell'incontro in mattinata: «Sono stati sciolti tutti i nodi» sul contratto e «nei prossimi giorni scioglieremo quello sul premier». «L'identikit del futuro premier? Una persona seria», spiega Salvini. Tra le questioni discusse, anche il conflitto d'interessi («Il tema c'era in tutte le bozze», ha detto Di Maio) e una novità: «la chiusura, in prospettiva, di tutti i campi Rom», non solo di quelli irregolari come riportato nella bozza circolata mercoledì sera. In realtà mancano anche la parola fine in calce al «contratto di governo» e le firme ufficiali: l'accordo sarà siglato dai due leader solo dopo che sarà portato in visione al prossimo premier del governo giallo-verde. «Sono stati sciolti tutti i nodi - taglia però corto il leader del Movimento - . Ci sono punti da limare ma non sono dirimenti. Credo che domani il contratto sarà messo al voto online degli iscritti». Del resto, replica Di Maio a chi critica i tempi lunghi, «io e Salvini ci parliamo solo da una settimana, non è che possiamo fare miracoli». Il leader della Lega Matteo Salvini promette: «Ce la metto tutta».

Le reazioni all'estero

Intanto, la volontà di ritirare immediatamente le sanzioni Ue alla Russia inclusa, nel contratto, è apprezzata anche dal Cremlino. Fonti vicine a Mosca parlano di un «buon segno», anche se l’Italia sarà chiamata a uno «sforzo maggiore» in sede europea se davvero vuole che le sanzioni vengano abolite. Arriva un commento anche dall'Eliseo: «Quello che vedo ora sono forze eterogenee e paradossali che potrebbero allearsi su un progetto» di cui non si conoscono i dettagli, ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron. «C'è una parte di incertezza a questo stadio ma ho anche un elemento di fiducia perché il presidente della Repubblica Mattarella ha indicato che il governo dovrà lavorare con l'Ue» e che questo «sarà uno dei criteri per la formazione del governo». Scettico Salvini: «Spero che tutti, all'estero e in Italia, rispettino la volontà popolare. Se ci fossero ostacoli ad un governo del cambiamento che arrivano dall'Italia sarebbe più preoccupante. Spero di avere solo una brutta impressione».

Il nome

La questione più spinosa della giornata, il nome o la rosa di nomi da indicare al Colle per la guida del Paese, non è stata risolta. I due politici, che potrebbero rivedersi venerdì a Milano, hanno assicurato che sarebbero saliti al Quirinale con un nome certo, che sarebbe quello di un «politico», vincolato al «contratto». In pole, l'ipotesi di un premier M5s; e tra le opzioni più probabili quella di Luigi Di Maio o Alfonso Bonafede. Ma torna in corsa anche Emilio Carelli: l'ex direttore di Sky Tg24, parlamentare M5S, ha liquidato i dubbi circolati mercoledì e ha detto: «Sono e resto a disposizione del movimento». Carelli, che ha negato di aver declinato l'invito, non ha però rilasciato dichiarazioni sulla possibilità che sia proprio il suo nome a mettere d'accordo tutti. Ma ha precisato: «Per me il candidato premier del MoVimento 5 Stelle è e resta Luigi Di Maio e tutta la mia disponibilità all'interno del MoVimento è determinata a sostenere la sua candidatura». Alla riunione alla Camera hanno partecipato, oltre a Di Maio e Salvini, anche i fedelissimi di M5s Vincenzo Spadafora e della Lega Giancarlo Giorgetti, due tecnici del legislativo e il capo segreteria di Salvini. Poi i due leader si sono ritrovati faccia a faccia sul nodo premier.

Al Colle

Per Matteo Salvini ci sarebbe in vista il Viminale e alla Lega andrebbe anche un altro ministero di peso come lo Sviluppo economico. L'appuntamento con il presidente Mattarella dovrebbero essere lunedì. Non sono previsti, fanno sapere dal Movimento, altri incontri tra i due leader che nei prossimi giorni saranno impegnati sul territorio per iniziative elettorali e per illustrare il Contratto di governo ai rispettivi iscritti e simpatizzanti. Potrebbe però essere convocato un nuovo tavolo tecnico «per integrare alcuni punti». Da chi sarà appoggiato il nuovo governo? Sicuramente non da Silvio Berlusconi, che ha ribadito: «Ne resteremo fuori» e «non lo sosterremo, se non su singoli punti, che riterremo utili per il bene degli italiani». «Mi auguro che duri- ha detto il leader di Forza Italia- se potrà fare qualcosa di buono per il Paese. In caso contrario, meglio ridare la parola agli italiani al più presto».

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Gli impegni

Al termine dell'incontro, il leader della Lega ha lasciato in auto Montecitorio. Ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sullo stato della trattativa, ha risposto «Bene, bene». Ma non ha replicato a chi gli chiedeva se si fosse raggiunto un accordo sul premier. Nel pomeriggio Salvini è atteso in Val d'Aosta, per un comizio. E anche Di Maio ha in programma un incontro a Monza, dove incontrerà gli imprenditori.

Il contratto

Il nuovo faccia a faccia è arrivato dopo il lungo incontro di mercoledì, che ha portato a un accordo di massima sul «programma» per governare: 22 punti, dal reddito di cittadinanza, ai vaccini, ai trattati Ue, il tutto chiuso in un documento di 39 pagine, che è stato messo a punto dagli sherpa di Lega e M5S e che nel weekend sarà sottoposto al giudizio degli iscritti dei due partiti: voto online per i militanti pentastellati, e quello ai gazebo che saranno allestiti nelle principali piazze italiane per gli elettori leghisti.

La Ue: «Italia rispetti la disciplina di bilancio»

In mattinata è arrivato un nuovo monito da Bruxelles: «Il governo che verrà rispetti le regole di bilancio - ha detto il vicepresidente della Commissione responsabile per l'euro, Valdis Dombrovskis - riduca deficit e debito che sono fattori di rischio». In un'audizione davanti al Parlamento Europeo, interrogato sulle reazione dei mercati al contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega, Dombrovskis ha detto: «Non commentiamo le politiche di partito o i processi di formazione del governo, ma ciò che enfatizziamo è l'importanza di rispettare la disciplina fiscale, in particolare nel caso dell'Italia di continuare con la riduzione del deficit di bilancio e del debito pubblico». Il livello del debito italiano è «un fattore di rischio e un freno all'economia», ha spiegato il vicepresidente della Commissione. Con il governo uscente «abbiamo concordato la traiettoria fiscale di quest'anno. Il nostro messaggio al nuovo governo è che è importante mantenere la rotta», ha concluso.

«Conseguenze»

A mettere in guardia contro i rischi che ci sarebbero «ad andare fuori strada rispetto al percorso faticoso» fatto per riportare il Paese alla solidità, è anche il premier Paolo Gentiloni che, a Sofia per il vertice Ue con i Balcani occidentali, ha avvertito: «L'Italia non abbandoni la rotta europeista, ci sarebbero conseguenze». « Promesse mirabolanti creano problemi al Paese - ha avvertito -. Attenti a non fare danni agli italiani e a non buttare all'aria lo sforzo collettivo che ha fatto un'intera nazione».

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