20 maggio 2018 - 18:01

Governo M5S-Lega: Conte premier, Di Maio al Lavoro, Salvini agli Interni

Secondo fonti attendibili, la scelta per il premier sarebbe caduta sul professore di diritto amministrativo indicato dai grillini. Nel governo anche i due leader. Voto ai gazebo leghisti: 91% di sì tra i 215mila che si sono presentati

di Redazione Politica

Giuseppe Conte (Ansa) Giuseppe Conte (Ansa)
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Dovrebbe essere quello di Giuseppe Conte il nome condiviso che lunedì pomeriggio Luigi Di Maio e Matteo Salvini proporranno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Voci sempre più insistenti provenienti da entrambi i fronti indicano nel professore esperto di Diritto amministrativo, già indicato dal capo politico del Movimento 5 Stelle come possibile ministro alla Pubblica amministrazione, la figura più adatta a guidare il cosiddetto «governo del cambiamento». In un comizio a Fiumicino Salvini ha detto: «Per Palazzo Chigi abbiamo scelto un nome equilibrato che soddisfa noi e loro».

I ministri

Quanto invece alla squadra dei ministri, pare attendibile l’indiscrezione che vedrà coinvolti in prima persona i due leader. Per Di Maio si parla del ministero del Lavoro, mentre a Salvini dovrebbe toccare il ministero degli Interni. Sul resto della squadra, si prevede il coinvolgimento di molti dei papabili ministri indicati in campagna elettorale da Di Maio. A Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini, potrebbe essere affidato il ministero dell’Economia. Anche il dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti potrebbe essere stato assegnato a un leghista, confermati anche l’Agricoltura e il Turismo (Nicola Molteni per il primo e Gian Marco Centinaio per il secondo). In un comizio a Teramo il capo politico del M5S ha detto: «Abbiamo chiesto che il ministero dello Sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani vada al Movimento 5 Stelle insieme a tanti altri e alla possibilità di guidare questo cambiamento». Intanto la Lega ha reso noto l’esito del referendum ai gazebo sul contratto di governo: hanno votato in 215 mila, con il sì che ha raggiunto il 91%.

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