21 maggio 2018 - 17:54

Governo, Conte è il premier indicato da Di Maio e Salvini a Mattarella per un «governo politico»

I due leader a colloquio dal presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo. Di Maio sul blog delle stelle: «Conte sarà premier di un governo politico, orgoglioso della scelta. Non vesserà gli italiani». Salvini: «Prima gli italiani»

di Silvia Morosi

Di Maio al Quirinale per le consultazioni con Mattarella (da Twitter)
Di Maio al Quirinale per le consultazioni con Mattarella (da Twitter)
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Non ha fatto il nome del futuro premier nell'incontro con i giornalisti al Quirinale. Ma una volta fuori dal Palazzo, Luigi Di Maio non ha resistito alla tentazione, svelando: «Conte sarà premier del governo politico» (dichiarazione ripresa pochi minuti dopo anche sul blog delle stelle, ndr.). «Sono orgoglioso di questa scelta, una figura che non vesserà gli italiani». Non è stato eletto? «Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani», ha aggiunto. «Credo che oggi possiamo dire che siamo di fronte a un momento storico. Sono stati 80 giorni in cui è valso la pena prendere un po' di tempo, adesso finalmente nasce la terza Repubblica», ha chiarito, riferendosi all'incontro avuto con il presidente Sergio Mattarella, che domani riceverà alle 11 il Presidente della Camera Roberto Fico e alle 12 la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. «Il nostro — ha aggiunto — sarà un governo «inaspettato ma votato, perché non si basa sui cambi di casacca», rispondendo anche alle critiche arrivate in mattinata dal leader dei popolari europei Manfred Weber. «Prima fateci partire, almeno, e poi come è legittimo potrete criticarci». E se solo pochi giorni fa anche presidente francese Macron si era dimostrato preoccupato per il quadro politico italiano, a esultare è Marine Le Pen: «Dopo il Fpoe in Austria, la Lega in Italia. I nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive strabilianti».

Salvini: «Prima gli italiani»

Subito dopo il leader M5s, è stata la volta di Matteo Salvini, accompagnato da Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti: «Abbiamo consegnato a Mattarella il nostro destino e quello del Paese». Quello che andremo a formare non sarà un esecutivo «remissivo», ma di «crescita, speranza e futuro», ha detto, lanciando un messaggio oltreconfine. Nessuno, quindi, «ha da temere dalle nostre politiche economiche». Il leader del Carroccio ha poi concluso con una battuta: «Non è possibile che il 20 per cento degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza, fiducia, prospettive. Contiamo di lasciare ai nostri figli un Paese migliore, con un maggiore indice di sicurezza». Secondo Bloomberg, Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump, sarà in Italia in settimana per incontrare il leader leghista.

Il nodo dell'Economia

Nei giorni scorsi, intanto, era stata stilata una lista di ipotetici ministri, nella quale Salvini e Di Maio figurava no rispettivamente all'Interno e allo Sviluppo economico o Lavoro. Un nodo non ancora risolto riguarderebbe il ministero dell'Economia. Il nome sul quale M5S e Lega avrebbero trovato una convergenza sarebbe quello dell'ex ministro del governo Ciampi, Paolo Savona, gradito alla Lega e più volte ospitato sul blog del Movimento. Un nome che, secondo fonti parlamentari, non sarebbe tuttavia gradito al Quirinale per le sue posizioni anti-euro. Il resto della squadra prende forma con l' assegnazione, ormai quasi certa, della Difesa al M5S. Ancora in bilico le Infrastrutture e Trasporti, a seguito delle frizioni tra M5S e Lega sul progetto della Tav Torino-Lione, e l'assegnazione della Sanità inizialmente diretta al Movimento ma per la quale si sarebbe fatta avanti la Lega.

Martina (Pd): «Scoprono che servono intese»

Sul fronte dell'opposizione, a prendere la parola è il Segretario reggente del Pd Maurizio Martina: «Benvenuti nella realtà a Di Maio e Salvini. Dopo aver giocato per anni con la propaganda facile attaccando fantomatici "governi non eletti dal popolo", hanno scoperto ora che tutti i presidenti del Consiglio sono nominati dal Presidente della Repubblica, che servono le intese e che i governi devono ottenere la fiducia dal Parlamento», ha detto il dem. «Che almeno questo serva a non fare altri danni verso il Paese raccontando ancora queste bugie». E su Facebook è arrivata anche la replica di Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Hanno indicato un illustre accademico, con un curriculum di tutto rispetto e con grandi esperienze, anche a livello internazionale. Persona rispettabilissima, dunque, ma che di politico ha davvero ben poco, è un tecnico».

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