7 novembre 2018 - 22:13

Puglia (M5S) e il discorso provato in Aula: «Dovevo scaldarmi»

Il senatore immortalato mentre si allena all’intervento che avrebbe letto da lì a poco sul decreto Sicurezza. «Volevo essere preparato, stare nei tempi, allenato con le corde vocali»

di Tommaso Labate

Puglia (M5S) e il discorso provato in Aula: «Dovevo scaldarmi»
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«Ma come l’ha capito? Ma davvero si vede?». Il senatore Sergio Puglia del Movimento Cinquestelle riesce anche a sorprendersi — dalla voce, pare, un po’ anche a commuoversi — quando gli si fa notare che si vede, eccome se si vede, che dietro quell’eloquio, dietro quel gesticolare, si nasconde un passato in teatro. «Mi fa piacere che si veda. Sa, è stato tanto tempo fa, poi ho dovuto... Vabbe’, lasciamo perdere». Ecco, Sergio Puglia da ieri è famoso in tutta Italia perché il video (la ripresa è di un altro senatore, forse di Fratelli d’Italia) che lo immortala mentre si allena all’intervento che avrebbe letto da lì a poco sul decreto sicurezza ha fatto il giro della Rete, a cominciare dal sito Dagospia. A sorridere, fa sorridere. Mentre un senatore della Lega interviene, Puglia da Portici (Napoli), ex consulente del lavoro, mima, gesticola, ripassa. La bocca si muove, il corpo anche, un vicino di posto simula pure l’applauso.

Metodo Stanislavskij

«Non me ne frega nulla di chi ha condiviso il video», dice lui. «Ho fatto quelle prove prima di parlare per tre motivi. Il primo è che mi piace essere sempre preparato. Il secondo è che al mio intervento, che doveva essere di dieci minuti, sono stati dati cinque minuti, e quindi volevo capire come stare nei tempi. Il terzo è che da anni ho un problema mai curato alle corde vocali. Diciamo che devo allenare la voce prima di usarla, a volte». Prima che il Puglia mimo lasciasse spazio al Puglia parlante, in Senato si sono appassionati un po’ tutti, a questo senatore. «E dulcis in fundo, senatore Puglia», gli ha dato la parola il presidente di turno dell’Aula, Roberto Calderoli. E lui, Puglia, impettito e con voce schiarita, ormai senza paura: «Abbiamo ereditato un Paese a pezzi, ridotto in ginocchio». Manco mezza sbavatura. Come lo studente beccato a ripetere fino all’ultimo istante prima dell’esame che poi, a dispetto dei maligni, prende trenta. Nel microcosmo pentastellato ci si continua a dividere. Tra Di Maio e i frondisti, tra quelli che aspettano Di Battista e quelli a cui va tutto bene così com’è. La sua piccola divisione, il senatore Puglia, l’ha superata. Tra il metodo di recitazione inventato da Stanislavskij (immedesimarsi, sempre) e quello di Brecht (estraniarsi, sempre), Puglia ha scelto senz’altro il primo. S’è immedesimato in se stesso. Forse pure troppo.

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