23 novembre 2018 - 10:37

«Bocciati, dalla Ue». E Beppe Grillo scrive una lettera alle mamme di Salvini e Di Maio

Il fondatore del M5S invia una missiva immaginaria alle madri dei due vicepremier. Duri attacchi a Ue e Merkel, oltra all’invito «a torna ad usare le parole come pietre»

di Redazione Politica

«Bocciati, dalla Ue». E Beppe Grillo scrive una lettera alle mamme di Salvini e Di Maio
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«Carissime, appena saputa la “notizia” della bocciatura di Luigi e Matteo il mio pensiero è andato a voi, le mamme. Un’avventura difficile, perché una madre non è consolabile, per definizione...». Inizia così la lettera immaginaria alle mamme di Matteo Salvini e Luigi Di Maio dopo che l’Ue ha annunciato l’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia per l’eccessivo deficit previsto dai numeri della manovra. Il fondatore del M5S, nella missiva pubblicata su beppegrillo.it, usa toni sarcastici. «Care mamme, considerato che non siete andate a prendere a borsettate in faccia Juncker e Moscovici, come succede in tante scuole, mi sono immaginato la vostra sincera preoccupazione senza sfoghi. Ma come… neppure hanno detto “è intelligente ma non si applica”?! Gli hanno dato degli scriteriati!? La pagella peggiore all’Italia e la migliore alla maestra Angela e addirittura la Grecia! La Grecia… i conti sono in ordine ma la gente muore di fame e malattie curabili».

«Le parole tornino pietre»

Invece «i due scriteriati hanno reagito alla bocciatura con delle frasi che richiamano i bei tempi andati dell’infanzia loro e del paese», scrive ancora Grillo. Poi l’attacco alla cancelliera tedesca: «Salvini ha parlato della “lettera di Babbo Natale” e Luigi di “macelleria sociale”, roba che può soltanto far tenerezza nell’aula della maestra Angela e del capoclasse del Lussemburgo». La missiva del fondatore del Movimento si conclude poi con parole molto dure: «Luigi, Giuseppe e Matteo non possono sperare che la Germania e la Grecia si mettano intorno all’Italia come il bue e l’asinello! Devono ottenere, con l’energia e la determinazione del generale Patton, che le parole tornino pietre. O così oppure tanto vale andare a fare i bulletti a Bruxelles e poi tornare dicendo che ci sono i compiti a casa da fare. La politica ci ha portato candidamente sino a questo punto».

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