23 novembre 2018 - 15:46

Renzi-Salvini, è scontro (anche) sui gattini di Facebook

Il leader leghista fa proprio il «cat-bombing» che lo ridicolizzò nel 2015. L'ex segretario Pd: «Una strategia per distrarre dai problemi del paese»

di Giuseppe Gaetano

Renzi-Salvini, è scontro (anche) sui gattini di Facebook
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«Da due giorni sulla pagina Facebook di Salvini si possono condividere tenere immagini di gattini: una strategia studiata dal team del ministro dell’Interno: proprio quando l’Italia sta andando a sbattere contro il muro, l’obiettivo è mostrare il capo della Lega molto umano». Matteo Renzi versione dietrologo accusa il vicepremier di usare le dolci e innocue fotografie dei mici inviate dai suoi fan come arma di distrazione di massa: «Tutto scientificamente costruito a tavolino - scrive l'ex segretario del Pd -, tra un gattino e una lettera a Babbo Natale pensano di prendere tempo e ingannare gli italiani: quando vedete un gattino sulla pagina Facebook di Salvini sappiate che cercano di distrarvi». Se l'obiettivo era davvero questo, allora Salvini ci è riuscito alla grande: in due giorni, il post di ringraziamento alle centinaia di scatti piovuti sul suo profilo è stato condiviso 3mila volte, commentato 10mila volte e "likkato" 30mila; contro le quasi mille condivisioni e 600 mila like racimolati dall'altro Matteo. Che il giorno dopo sia morto il gatto della ex compagna, Elisa Isoardi, appare solo una tragicomica coincidenza.

Nei commenti non sono mancate le critiche, a entrambi: Salvini è stato paragonato alla «Ferragni della politica», ma la voce fuori dal coro è stata immediatamente zittita dalle repliche dei fan del "Capitano". Anche il post di Renzi è stato ampiamente stigmatizzato, se non proprio insultato: tanto ferocemente che l'ex segretario dem ha risposto direttamente a un utente, minacciandolo di trascinarlo in tribunale. L'iniziativa dei gatti su Fb era partita il 19 novembre: «Pare ci sia una nuova razza, il "gatto bambino" - scrisse Salvini pubblicando un servizio video sulla Mostra Felina internazionale alla Fiera di Roma -. Ma tutti quelli che hanno un gatto lo considerano un po' il loro bambino, no?». Ma non è certo l'unico post "buonista" dello staff di Salvini che, oltre alle cronache nere con protagonisti gli immigrati, condivide spesso anche notizie "emozionali" e umanamente coinvolgenti. L'ultima, quella bimbo 11enne morto a Mantova, nel rogo appiccato dal padre alla casa: «Come si fa ad essere così cattivi? Una preghiera per te Marco, piccolo angelo innocente, questo mondo infame non ti meritava» scrive il social media manager, con tanto di emoticon finale a mani giunte. Come pure il «mare di sorrisi» con cui da giorni sta promuovendo la manifestazione dell'8 dicembre in piazza del Popolo. Uno sfoggio e una dimostrazione di solidarietà, dolcezza e bontà che - secondo i detrattori come Renzi -, servirebbe appunto ad addolcire l'immagine arcigna dell'uomo forte, fautore di taser, ruspe, porti chiusi, legittime difese e pacchie finite.

Il dibattuto la dice lunga sul livello di confronto raggiunto ormai dalla politica italiana. A parte che non sembra una «strategia» così innovativa e originale, Renzi dimostra di non avere forse gran considerazione della maggior parte degli utenti della Rete, che dovrebbero essere oramai avvezzi a trucchi ed espedienti da clickbait. Oltretutto la fissazione di Salvini per i gatti sembra essere autentica e potrebbe risalire al 2015, quando un gruppo di giovani lanciò il celebre «Gattini su Salvini» sulla pagina Fb del leader leghista, che fu letteralmente inondata da migliaia di immagini di felini. Un flash mob virtuale, replicato poco dopo anche con Beppe Grillo, non sembra però aver traumatizzato più di tanto il leader del Carroccio, che anzi l'ha sfruttato con il progetto dei "gatti bambini", portandolo dalla sua parte. Insomma, non sembra essere una buona idea quella di sfidare Salvini sul terreno social, dove ormai giganteggia con oltre 3 milioni di follower, il triplo di Renzi.

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«Gattini su Salvini»
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