29 novembre 2018 - 16:56

Codacons pronto a divorziare da M5S. Rienzi: «Hanno tradito tutte aspettative»

«I Cinque Stelle sono contrari all’emendamento che esonera le Onlus dal pagamento del contributo unificato quando avviano azioni legali a favore della collettività»

di Franco Stefanoni

Carlo Rienzi (Ansa) Carlo Rienzi (Ansa)
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Si avvicina la rottura tra il Movimento 5 Stelle e il Codacons, con il presidente dell’associazione Carlo Rienzi, da anni iscritto, pronto ad abbandonare. «Il M5S ha tradito tutte le aspettative e le speranze dei cittadini, - ha scritto Rienzi in una nota - e ha dato ieri il colpo di grazia alle associazioni che lottano per la difesa dei più deboli. Nel corso del Consiglio dei ministri, infatti, il Movimento ha espresso contrarietà all’emendamento che esonera le Onlus dal pagamento del contributo unificato quando avviano azioni legali a favore della collettività, e così facendo priva milioni di italiani della possibilità di difendere i propri diritti di fronte alla giustizia. Un tradimento dei cittadini ancor più grave se si considera che proprio le alte cariche del Movimento e gli uffici tecnici del Mef avevano dato nelle scorse settimane parere favorevole all’emendamento sul contributo unificato, riconoscendo come il balzello danneggiasse realtà impegnate nel sociale come Codacons o Legambiente».

Respinto alle parlamentarie

Rienzi aveva chiesto di candidarsi alle ultime parlamentarie per una candidatura in Parlamento, ma, siccome non aveva lasciato la presidenza del Codacons, la sua candidatura non aveva avuto seguito. Per questo aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Avvocato, salernitano, 71 anni, Rienzi già in passato aveva coltivato ambizioni politiche. Nel 2004 fonda la Lista Consumatori, partito politico per la tutela dei diritti dei consumatori, con il quale si candida sia alle europee del 2004 che alle politiche del 2006 (nella coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi), raccogliendo lo 0,2%. Il battagliero Rienzi, bandiera della via giudiziaria per la difesa dei consumatori, si era anche trovato ad agire contro sindaci M5S. Tra questi, Virginia Raggi a Roma: «Abbiamo denunciato i danni che subiscono i romani in occasione delle domeniche ecologiche, quando i cittadini sono costretti a lasciare a casa l’ auto ma i servizi pubblici alternativi continuano a non funzionare».

«Se questo è il cambiamento promesso, ne facciamo a meno»

Ora lo strappo. «Se questo è il cambiamento promesso dal M5S», ha detto Rienzi, «i cittadini ne fanno volentieri a meno, perché con la sua decisione odierna il Movimento ha dimostrato di essere esattamente come tutti gli altri partiti, e di preferire misure “spot” per raccogliere facili consensi a provvedimenti realmente utili per i più deboli, soggetti che ora dovranno rinunciare a difendere i propri diritti in tribunale non potendo sostenere il costo immenso del contributo unificato» «A questo punto, - ha proseguito Rienzi - se non passerà l’emendamento, dovrò necessariamente uscire dal Movimento, ma spero ancora in un ravvedimento dei 5 Stelle, visto che proprio i grillini avevano presentato lo stesso emendamento nella passata legislatura e considerato che esiste la copertura finanziaria del provvedimento, grazie alle multe dell’Antitrust. Sarebbe davvero grave se questo governo decidesse di aiutare gli evasori con la pace fiscale abbandonando i cittadini meno abbienti, considerato che 1,5 milioni di italiani hanno rinunciato negli ultimi tre anni a far valere i propri diritti in tribunale a causa degli elevati costi della giustizia». Adesso la palla passa ai Senatori i quali, secondo Rienzi, se vorranno salvare le posizioni dei più deboli e di realtà fortemente impegnate nel sociale come Codacons o Legambiente, dovranno presentare l’ emendamento in oggetto entro il 4 dicembre. «Prendiamo atto che evidentemente per il M5S è più importante presentare emendamenti per fornire profilattici gratis ai migranti che aiutare i cittadini a difendere i propri diritti – conclude l’ associazione.

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