5 ottobre 2018 - 20:04

Berlusconi: si rischia la deriva autoritaria. La Lega? Spero non vada al voto con M5S

«Matteo pensa di aver sottomesso i 5 Stelle, è il contrario. Putin il migliore, lo assumerei»

di Marco Cremonesi

Berlusconi: si rischia la deriva autoritaria.  La Lega? Spero non vada al voto con M5S
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«Temo una deriva autoritaria di questo governo molto pericolosa per tutti noi». Silvio Berlusconi ha rinviato di qualche ora la partenza alla volta di Sochi, per la festa dei 65 anni di Putin pur di partecipare alla tre giorni di Forza Italia organizzata a Milano da Mariastella Gelmini. Ma è proprio di fronte a deputati e amministratori azzurri preoccupati per lo strapotere di Matteo Salvini, che il leader azzurro tratteggia il suo quadro dalle cupe tinte. Che inizia liquidando la «situazione del paese» in due parole: «Da piangere».

Certo, le folgori berlusconiane sono soprattutto per il Movimento 5 Stelle, che vuole «uno stato che si impone sui cittadini come su dei sudditi». Ma fino a un certo punto: le critiche a Salvini sono esplicite e neanche troppo diplomatiche. Per esempio, sulla flat tax, che pure era nel programma comune del centrodestra: «La flat tax è a una sola aliquota, nel programma comune era un cambiamento drastico del sistema fiscale, ma qui non ce n’è il minimo sentore. Per un milione di persone ci sarà una riduzione che riguarderà soltanto loro e non avrà effetti sull’economia». Quanto al reddito di cittadinanza è «una bufala, una presa in giro degli italiani».

Il Cavaliere pronostica dunque vita breve per il governo: «Come può fare Salvini a spiegare agli elettori che sta facendo il contrario di quello che aveva promesso? Salterà tutto per aria e si dovrà andare a nuove elezioni». Berlusconi sembra attraversato da un pensiero: «Non vorrei che a Salvini fosse venuta l’idea — credendo di avere quasi sottomesso i 5 Stelle, mentre è l’esatto contrario — di andare avanti e presentarsi alle prossime elezioni» con gli stellati. Poi però scaccia il pensiero: «Non credo a quello che qualcuno di noi paventa». Poi, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti gli chiede del via libera dato a Salvini per formare il governo con gli stellati: «Io speravo che nel confronto con loro la Lega si accorgesse che loro hanno tutti i difetti del vecchio comunismo, con in più il dilettantismo e l’incompetenza».

Insomma, il Cavaliere si dice convinto che la strada comune sarà quella del centrodestra: «Le elezioni regionali sono importanti e qui abbiamo la certezza che il centrodestra si presenterà unito». Poi, quando tutto «salterà per aria» e si arriverà alle politiche «il centrodestra a mio parere avrà la maggioranza assoluta e potrà andare da solo al governo».

Poi, il presidente azzurro si lancia nell’omaggio a Putin, «in assoluto il numero uno dei leader mondiali. Lo assumerei in una mia impresa». E si spinge a criticare gli alleati potenziali per le sanzioni alla Russia: «I signori della Lega avevano detto che le avrebbero abolite una volta al governo, e invece le hanno confermate».

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