6 ottobre 2018 - 23:34

«Fai cadere questo governo»: l'appello di Tajani a Salvini

L'ipotesi di alleanze locali Lega-M5S agita Forza Italia: «Sarebbe molto grave»

di Marco Cremonesi

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Chi lo dice più chiaro di tutti è Antonio Tajani: «Mi auguro che la Lega abbandoni il matrimonio contronatura e faccia cadere questo governo che sta facendo danni al Paese». Il presidente del Parlamento europeo passa per un saluto alla tre giorni di Forza Italia organizzata da Mariastella Gelmini. E dà voce alla speranza espressa in modo corale dalla platea: «La Lega faccia cadere il governo con i 5 Stelle e torni con il centrodestra». Anche se un certo qual spirito leghista sembra contagiare persino Tajani: «Mi pare inaccettabile che, con il reddito di cittadinanza, rom e stranieri si prendano i soldi di chi lavora e di chi produce».

Il senso dell’appuntamento è tutto nelle parole di Gelmini: «Siamo qui per dire che sono finiti i giorni della subalternità, alla Lega abbiamo fatto tanti sconti ma sulla manovra non sono più possibili equivoci». Mentre per Paolo Romani, «Salvini ci spiega ad ogni occasione che vuole governare con i 5 Stelle per i prossimi 5 anni. E allora, smettiamo di inseguirli».

Da programma, ieri avrebbe dovuto esserci un faccia a faccia tra i governatori che governano in nome del centrodestra. Ma l’atteso Giovanni Toti, leader possibile di azzurri rinnovati, non si fa vedere. E lo stesso vale per Massimiliano Fedriga, impegnato in Friuli Venezia Giulia. E così, sul palco ci sono soltanto il lombardo Attilio Fontana e il molisano Donato Toma. Ed è proprio lui che si unisce di slancio all’appello di Tajani sul far cadere il governo: «Mi associo. Ci sono le condizioni, i numeri, gli uomini e le donne per superare questa alleanza anomala». Assai diverso il punto di vista di Fontana. Che dice di non scandalizzarsi neppure per il reddito di cittadinanza, la bestia nera dei forzisti: «In fondo, che cosa sono i 54 miliardi di residuo fiscale della Lombardia se non una forma di assistenzialismo di cui tutti noi siamo correi?».

E così, all’appuntamento forzista Salvini resta il convitato di pietra. Berlusconi venerdì l’aveva buttata lì: «Non vorrei che Salvini pensasse a presentarsi alle elezioni con i 5 Stelle». Anche se poi aveva detto di non crederci. Ma in Forza Italia non è sfuggita la riflessione del sindaco di Cascina Susanna Ceccardi, astro in grande ascesa nella galassia salviniana: in pochi giorni è stata chiamata a collaborare con Salvini al Viminale e indicata come commissaria della Lega toscana. Lei, l’ipotesi di un’alleanza, almeno per le amministrative nei comuni sotto ai 15mila abitanti, l’ha fatta. «Ma questo — osserva Gelmini — sarebbe assai grave. Alleanze locali tra Lega e 5 Stelle porterebbero tutto su un terreno molto diverso». Va detto che alleanze sui territori non sarebbero troppo gradite neppure in Lega. Lo dice, per esempio, il segretario veneto Toni Da Re: «Io non ho questa indicazione. Del resto, da noi i 5 stelle fanno opposizione su tutto, mentre noi siamo per la viabilità e le opere. Insomma: mi pare difficile».

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