20 ottobre 2018 - 22:47

Grillo show sul palco (ma in Svizzera): ho in mente un piano B

«Avete deciso di fare il tunnel del Gottardo dopo la consultazione dei cittadini. Ma l’avete fatto il tunnel. Ditelo a Toninelli»

di Cesare Zapperi

Grillo show sul palco (ma in Svizzera): ho in mente un piano B
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Anche il Movimento 5 Stelle ha bisogno di un piano B se vuole sopravvivere alle tensioni e alle fatiche del governo. Beppe Grillo da comico consumato la butta in burla: «Abbiamo creato un’Arca di Noè per tutti i disadattati e i diseredati. Ma non pioveva. Adesso diluvia». E descrive il Movimento come uno stravagante caravanserraglio di sognatori e duri e puri, che ora si trova al governo. Dal palco del suo spettacolo Insomnia, Grillo spiega che questo è l’incubo che gli tormenta le notti. Dice che il piano B ce l’ha in testa, ma non lo esplicita. Preferisce cercare di spiegare la mutazione genetica che ha subito e che ora gli presenta il conto. «Io non ho mai avuto la tessera nemmeno dei boy scout e mi ritrovo ad essere il leader di un Movimento che addirittura governa il Paese. Ma io scherzavo...». Fermate tutto, voglio scendere, sembra dire il garante del Movimento. Anche se si guarda bene dal parlare di Matteo Salvini, di Giuseppe Conte, dello stesso Luigi Di Maio. Preferisce procedere per flash. Condono fiscale? «Non ce lo possiamo permettere, anche se qualcuno ce lo infila di nascosto nei provvedimenti del governo». E poi la fatica di governare «con i burocrati che ti cambiano di nascosto i testi delle leggi». Parla in terra svizzera, un modello con quella sua democrazia diretta che procede a colpi di referendum. «Avete deciso di fare il tunnel del Gottardo dopo la consultazione dei cittadini. Ma l’avete fatto il tunnel. Ditelo a Toninelli...». E, oltre alla gaffe del ministro sul Brennero, la stoccata pare rimandare ai veti sulla Tav. Grillo si addentra nei meandri della filosofia, si sofferma sulle tecnologie, a tratti si crogiola nei toni apocalittici del santone. Ma la passione per la politica rispunta e rimanda a quando ancora il M5S non era ancora nato. Lui voleva il dialogo con il Pd, parlava di acqua pubblica, di temi cari alla sinistra. «Non mi hanno voluto. E adesso il Pd è morto. Non ha più una narrazione, non sa cosa dire alla gente». E parte l’affondo: «Era barboso l’ebetino (Renzi), ma quanto è noioso questo che sembra un maggiordomo (Martina)». Amarezze da amante tradito, probabilmente. Ma chissà che non c’entri il piano B.

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