21 ottobre 2018 - 22:29

Salvini, dubbi sui 5 Stelle: «Con Di Battista sarà tutto più complicato»

Il timore di un ministro: Di Maio sarà meno accorto per non farsi scavalcare

di Marco Cremonesi

Salvini, dubbi sui 5 Stelle: «Con Di Battista sarà tutto più complicato»
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Il messaggino di WhattsApp più scambiato tra i leghisti (ce l’hanno proprio tutti) è una foto sorridente di Danilo Toninelli: «Il ministro è in grande agitazione, ha mandato centinaia di ispettori a cercare in giro per l’Italia il Ponte di Ognissanti anche perché gli hanno detto che subito dopo ci saranno i Morti». Umorismo nero, e anche una certificazione: la sortita di Luigi Di Maio sulle «mani misteriose» che avrebbero ritoccato la manovra, in Lega non è stata affatto digerita. «Come facciamo a fidarci di questi?», dice un deputato di prima visibilità lasciando in sospeso la domanda. Poi, però, il salviniano si fornisce la risposta da solo: «La verità è che ‘sta storia dovremo trangugiarcela. Mai come adesso è indispensabile che il governo faccia fronte comune, perché nella settimana che inizia, e pure nelle prossime, il governo dovrà dimostrare tutta la solidità possibile».

La riapertura dei mercati dopo il manovra-show dei giorni scorsi, il responso di Standard & Poor’s poco più avanti, la bocciatura certa della manovra da parte dell’Europa, richiederanno che «la muraglia del governo non mostri neppure una crepa. Ma se non ci saranno altri scherzi sul decreto sicurezza, non dovrebbero esserci problemi insormontabili. E tutti e due, Matteo come Di Maio sono sicuramente determinati e non si lasciano sfuggire l’obiettivo». Nella lettura leghista, però, il comportamento di Di Maio è stato quello di chi «fa fatica a tenere. Un numero come quello visto da Bruno Vespa, lo fa una persona che non tiene. D’altronde, il ragazzo ha poco più di trent’anni...». Chi parla è un ministro, che dunque si dice «per niente tranquillo. Ma i guai non arriveranno oggi o nei prossimi giorni. Per Di Maio il momento peggiore — che è quello in cui rischieremo tutti — sarà il ritorno di Alessandro Di Battista dal Sudamerica. È allora che lui subirà ogni giorno la pressione dell’antagonista. È allora che sarà portato a prendere posizioni poco meditate per non farsi scavalcare».

Poi, c’è anche chi si chiede come abbia vissuto Salvini la sortita a sorpresa di «Gigetto»: «Matteo deve aver fatto uno sforzo sovrumano per tenersi. Tutto puoi fare o dire con lui, tranne che mettere in dubbio la sua buona fede e la sua correttezza di comportamento». Tra l’altro, «l’arrabbiatura per il momento non ha avuto sfogo. Che io sappia non c’è stato un vero chiarimento, anche se nelle prossime ore dovrebbero vedersi». Quindi, prosegue il ministro «se da una parte la pace politica è certamente fatta, e certamente non vedremo da parte di Matteo atti di rivalsa o di ritorsione, dal punto di vista personale non so se qualcosa si sia rotto». Anche perché l’arrabbiatura «è stata fenomenale. Non subito, non mentre Di Maio era in televisione a parlare di correzioni clandestine alla manovra. Ma nei giorni successivi, la rabbia è davvero cresciuta di ora in ora». Anche se «io credo che alla fine Matteo deve aver compreso la debolezza del lato umano di Di Maio e l’abbia perdonato».

Del resto, lo ha detto ieri lo stesso capo politico dei 5 stelle: «Io e Salvini ci capiamo sempre al volo. Il rapporto tra me, Salvini e Conte crea solidità nel governo». Un vecchio amico di Matteo Salvini conferma: «Tra i due non ci sono intermediazioni. Diversamente dal passato, qui non ci sono grandi sacrestie che parlano per interposta persona. Certo, Matteo non ha apprezzato il fatto che Di Maio se ne sia uscito senza avvertire nemmeno lui, senza che nessuno di noi neppure sapesse dei suoi dubbi. Però, Matteo deve aver compreso che il suo dirimpettaio aveva di fronte passaggi complicati: la kermesse al Circo Massimo, i suoi che si scatenavano... e così, ha perso il controllo».

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