3 settembre 2018 - 17:36

Pd, Renzi: «Non parteciperò alle primarie. Il fuoco amico ci ha fatto perdere due volte»

L’ex premier a Stasera Italia su Rete 4: «Le ho vinte due volte e per due volte sono stato bersaglio». Poi sul ponte di Genova: «Non mi sento responsabile di cosa è successo»

di Paolo Decrestina

shadow

Matteo Renzi si ferma. Si sfila, sembrerebbe. Questa volta alle primarie del Pd non parteciperà. Lo conferma lui stesso spiegando i motivi della scelta : «Il fuoco amico ha fatto fallire per due volte il progetto del Pd. Io non parteciperò alle primarie, le ho vinte due volte e per due volte sono stato bersaglio del fuoco amico», ha detto l’ex premier a Stasera Italia su Rete 4. «Chi vincerà le primarie deve essere sostenuto da tutto il Pd». E ancora. «Vedremo chi si candiderà alle primarie, non credo ci sarà un solo candidato. Vedremo quali saranno i candidati, non è detto che il mio voto vada a Zingaretti».

«Impossibili alleanze con il M5S»

Il bilancio poi sul suo operato e sugli scenari delle alleanze: «Sono orgoglioso e felice per i miei figli che hanno un Presidente della Repubblica come Sergio Mattarella. Abbiamo governato per mille giorni facendo tante cose. Qualcuna venuta bene qualcuna venuta meno bene», ha commentato. «Le alleanze? Come si fa a fare un governo con chi mette in discussione l’obbligo dei vaccini? Spero che il Pd alla Camera abbia la forza di fare ostruzionismo. Una alleanza con i 5 stelle non era stata scelta da nessuno degli elettori del Pd», ha aggiunto Renzi. «La mia concezione della democrazia è diversa da quella della Casaleggio e di Rousseau», ha concluso.

Il ponte di Genova

Non solo il destino del partito. Renzi affronta anche il tema del crollo del ponte di Genova e quando gli si chiede se si sente in colpa per la sua parte risponde «seccamente No». «Se crolla un ponte nel 2018 non si può dare genericamente la colpa ai politici che sono venuti prima: c’è una responsabilità specifica, un colpevole c’è e va trovato o dentro il ministero o dentro la società che gestiva. Basta con un generico scarica barile, questo è populismo».

I «manganelli» di Salvini e DI Maio

E parlando di populismo Matteo Renzi attacca anche il governo giallo-verde, e in particolare i due leader: «Di Maio e Salvini manganellano chi non la pensa come loro sul web. Uso il termine `manganello non a caso”. E poi il caso Diciotti: «Tenere 177 persone su una nave per raggranellare qualche voto è una cosa che mi fa schifo - ha aggiunto -. Dal punto di vista umano rispetto Salvini. Ci siamo messaggiati in occasione della morte di un deputato. Ma dal punto di vista politico siamo come il diavolo e l’acqua Santa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT