4 settembre 2018 - 20:53

Manovra, Salvini spalma il programma su 5 anni. E si «scorda» il reddito di cittadinanza

Vertice tra gli economisti della Lega Nord. Passa la linea della gradualità: il programma di governo sarà applicato nell’arco della legislatura. Salvini: «Saremo rispettosi degli impegni presi»

di Mario Sensini

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Nessuno strappo alle regole Ue sui conti pubblici. Dopo settimane in cui ha più volte accarezzato l’idea, la Lega Nord ha scelto la sua linea: il programma di governo, dalle tasse, alle pensioni, si applicherà gradualmente, nell’arco dei cinque anni della legislatura. Senza forzature sul deficit, anche se l’intenzione è quella di chiedere ugualmente alla Ue un margine di manovra aggiuntivo rispetto a quello già concordato. Una scelta che i mercati apprezzano, con la Borsa di Milano che si rivela la migliore in Europa e lo spread tra titoli italiani e tedeschi in forte ripiego, dai 290 punti toccati lunedì a quota 265 (leggi qui, l’analisi di Federico Fubini: Dove sono le risorse?).

Programma di legislatura

«Abbiamo discusso su numeri, conti e tempi per realizzare nell’arco della legislatura le nostre proposte per famiglie e imprese. Si può far crescere questo Paese e far star meglio gli italiani senza irritare coloro che ci osservano dall’alto. Vedremo di essere bravi e convincenti» ha detto il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, al termine della riunione di ieri con gli economisti del partito. «Siamo persone serie, il governo nasce per durare a lungo. Gli italiani ci premiano per chiarezza e coerenza. Saremo rispettosi degli impegni presi» ha aggiunto Salvini, ricordando gli obiettivi. «Smantellamento della legge Fornero, flat tax, pace fiscale e chiusura delle liti pendenti con Equitalia, meno burocrazia per aziende e partite Iva, eliminazione delle accise più vecchie sulla benzina, interventi a favore dei Comuni, un grande piano di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le nostre riforme saranno la risposta ai signori dello spread».

I paletti di Di Maio

Nell’elenco di Salvini non c’è il reddito di cittadinanza, cosa che ha fatto subito innervosire il M5S. «In Italia ci sono cinque milioni di poveri, otto milioni in povertà relativa, questi sono la priorità della legge di bilancio», che il vice premier del M5S auspica sia «coraggiosa». «Non me ne frega se un’agenzia di rating dice che il reddito di cittadinanza è inopportuno, perché è per seguire quelle agenzie di rating che oggi ci troviamo il numero di disoccupati e poveri che abbiamo» ha chiarito Luigi Di Maio.

Oggi vertice

Oggi stesso dovrebbe tenersi a Palazzo Chigi un primo confronto politico approfondito sull’impostazione ed i contenuti della manovra tra i due leader della Lega e del M5S il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in vista dell’aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, atteso il 27 settembre. Nel frattempo i tecnici dei due partiti di governo continueranno a lavorare sui testi delle singole misure da proporre nella legge di bilancio, che arriverà in Parlamento il 20 ottobre.

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